La malattia di Gianluca Gazzoli, noto conduttore radiofonico e televisivo oggi ospite a Verissimo, consiste in un tipo particolare di aritmie cardiache che comporta un’accelerazione eccessiva e irregolare del cuore ogniqualvolta l’organo venga messo sotto sforzo. Nel caso di Gianluca, in particolare, il cuore accelera moltissimo per poi fermarsi del tutto pochi istanti dopo e infine ‘riattivarsi’ non senza provocare gravi danni agli altri organi, e – nei casi più estremi – addirittura la morte. È questo il motivo per cui Gianluca porta con sé (anzi, ‘in’ sé) un piccolo defibrillatore da quando aveva 15 anni: il defibrillatore ha la funzione di ‘scuotere’ letteralmente il cuore nei casi il cui il segnale elettrico interno e ‘fisiologico’ venga a mancare, come quando pratica sport o comunque subisce un forte stress. “Chi soffre di aritmie spesso si sente bene, in forma, tranne nel momento della crisi”, ha spiegato Gazzoli in un’intervista dell’11 aprile al Corriere della Sera. “Ti illudi di essere sano, ma non lo sei. Sai che nel tuo corpo c’è qualcosa che può esploderti dentro se superi il limite consentito a livello fisico, o nel mio caso anche emotivo”.



Cosa sono le aritmie cardiache

Come si legge sul sito ufficiale del Ministero della Salute, le aritmie cardiache possono essere di vario tipo. Nello specifico, quelle di Gianluca Gazzoli si chiamano aritmie ventricolari: queste ultime hanno origine nei ventricoli e non di rado possono costituire vere e proprie emergenze mediche, come nel caso della tachicardia e della fibrillazione ventricolare. La tachicardia degenera spesso in fibrillazione, un’aritmia ‘caotica’ caratterizzata da segnali elettrici non sincronizzati il cui unico rimedio è appunto l’utilizzo di un defibrillatore. Le piastre del defibrillatore erogano uno shock elettrico compensando così il malfunzionamento del cuore e aiutandolo, per così dire, a ‘ripartire’ regolarmente.



La malattia di Gianluca Gazzoli raccontata in un libro

Il racconto di Gianluca Gazzoli rappresenta una testimonianza importante che contribuisce a sensibilizzare il pubblico sul tema delle malattie cardiache e sull’importanza di intervenire prontamente per diagnosticarle: “All’inizio credi di essere l’unico al mondo, ma non è così. Le malattie cardiache che provocano aritmie sono diverse, le scosse ci accomunano tutti. Se dopo aver letto il mio libro (Scosse, edito da Mondadori, n.d.r.) anche una sola persona capirà che ci si può convivere e farà una cosa bella in più, sarò contento. Meglio ancora se si risparmierà le stupidaggini che facevo io, tipo nascondere la malattia ai medici per continuare a fare sport. Ecco, mi sento male quando ancora sento del ragazzino che muore giocando a calcio nel campetto, o del dramma di Davide Astori, il capitano della Fiorentina che non sapeva di essere malato. Spero anche che il mio libro faccia conoscere meglio questi pericoli”.

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