Ospite di Serena Bortone in collegamento a Oggi è un altro giorno, Lea Pericoli torna a parlare della sua malattia, spiegando le motivazioni che la portarono a parlarne subito anche pubblicamente. “Prima di tutto non sono una donna coraggiosa. Quando mi hanno detto che avevo un tumore mi è preso un accidente, avevo una paura del diavolo. – ha chiarito subito la tennista, spiegando che – Ho reagito raccontandolo al pubblico, per me era uno sfogo e pensavo che avrei aiutato qualcuno a superarlo.” Non è mancato un pensiero per Umberto Veronesi: “Lui era un uomo fantastico, personaggio irripetibile, sempre ottimista e gentile. Quando ho avuto questo tumore io non volevo farne un segreto e l’ho detto a tutti. Veronesi, infatti, mi chiese se volevo testimoniarlo e io l’ho detto.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Lea Pericoli e la lotta contro il tumore
Lea Pericoli è stata una grande campionessa sia nello sport che nella vita. Oltre ad aver scritto la storia del tennis italiano, ha dimostrato di essere una vera combattente sconfiggendo per due volte il cancro. Nel 1973, a 37 anni, a Lea Pericoli viene diagnosticato un tumore al collo dell’utero. Viene operata e, dopo soli sei mesi, torna in campo il suo 27° titolo italiano. Il destino, però, le gioca un altro brutto scherzo. Nel 2012, la campionessa si ritrova a dover lottare nuovamente contro la malattia. Durante i controlli di prevenzione le chiene diagnostica un tumore al seno. Anche in questo caso, la campionessa viene sottoposta ad un’operazione chirurgica che le permette di sconfiggere la malattia. In entrambi i casi, la prevenzione ha salvato la vita a Lea Pericoli come ha sottolineato lei stessa.
Lea Pericoli, tumori sconfitti con la prevenzione
Lea Pericoli, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Humanitas Salute, ha parlato della lotta prima contro il tumore al collo dell’utero e poi contro il cancro al seno sottolineando quanto la prevenzione sia stata fondamentale per salvarle la vita. “Vorrei rammentare che è essenziale fare prevenzione, come da sempre ripetono tutti gli esperti. Ricordo che grazie alla prevenzione nel 1973 i medici scoprirono che avevo un carcinoma all’utero e che, grazie ad accurati controlli (mammografia ed ecografia), mi hanno diagnosticato un tumore al seno. Sono stata operata e mi sono salvata entrambe le volte”, raccontava nel 2013 la campionessa riconoscendo il valore dei medici che l’hanno curata. “Come nello sport, anche nella vita è importante partire dalla convinzione di poter superare gli ostacoli, quindi lottare per vincere”, aggiungeva ancora a Humanitas Salute.