A poche ore dal debutto alla co-conduzione del Festival di Sanremo 2024, Marco Mengoni affronta i disturbi coi quali combatte da tempo

Marco Mengoni non ha mai nascosto le sue fragilità, parlando apertamente della sua lotta con una condizione particolare: il dismorfismo. Ma che cos’è esattamente? Il dismorfismo è un disturbo psicologico che porta chi ne soffre ad attribuire un’attenzione eccessiva a presunti difetti dell’aspetto fisico, che agli altri possono sembrare lievi o inesistenti. Durante la conferenza stampa che precede la prima serata del Festival di Sanremo 2024, Marco Mengoni ha condiviso le sue battaglie con grande spontaneità e autenticità.



Quando gli è stato chiesto del suo aspetto, il cantante ha parlato del suo impegno nel cercare la parte più giovane di sé: “Sto cercando di riscoprire quella parte in me e di esprimerla, dopo anni in cui sono stato troppo severo con me stesso. Vorrei che trasparisse nella mia immagine la gioia di vivere ogni momento, di divertirmi, senza concentrarmi esclusivamente su numeri e sulle pressioni del mondo esterno”.



Marco Mengoni e quella voglia di leggerezza: “Ora sono felice di giocare coi miei pensieri”

“Voglio divertirmi, per le persone che non ho più e non se lo possono permettere. Voglio essere felice e godermela, dovrei pensare un po’ meno e buttarmi di più nella leggerezza. Il mio stile segue questo: crescere personalmente come uomo”, ha ammesso Marco Mengoni durante la conferenza stampa. Perciò, per chi si chiede con quale malattia il cantante di Ronciglione stia combattendo, si può fare riferimento al dismorfismo, una situazione che Mengoni affronta con l’aiuto di una terapeuta.



“Credo che non si debba eliminare la fragilità, ma imparare a gestirla”, ha aggiunto Mengoni. “Dobbiamo educarci, sicuramente con un aiuto, una volta a settimana con una terapeuta, sono felice di giocare coi miei pensieri, anche quelli più estremi. Chiamo i miei pensieri, giochi. Il lavoro lo fai tu. Lo fai quando esci da lì e quando il tuo cervello va a riposare e mette in ordine i tuoi pensieri, per poi mutare e provare a cambiare. Non si deve fuggire ma imparare a gestire”.