Malattia Michele Placido, tante speculazioni ma solo una conferma…

Michele Placido torna in tv ospite di Domenica In e i telespettatori non vedono l’ora di rivederlo, anche per capire come sta dopo le dichiarazioni dei mesi scorsi sulle sue condizioni di salute. L’attore e regista, infatti, da mesi è al centro di alcune voci su una presunta malattia, il morbo di Parkinson, a causa di alcuni tremori agli arti, ma non ha mai esplicitamente dichiarato di soffrirne, anche quando è intervenuto ai David di Donatello per ritirare il premio per L’Ombra di Caravaggio.



Sui social fu virale il video della sua reazione all’annuncio: sembrava si fosse addormentato durante la cerimonia per svegliarsi sentendo pronunciare il titolo del suo film, ma in realtà era più plausibile che si trattasse di una scena di semplice ma totale incredulità. Poi però sul palco, durante il suo discorso di ringraziamento, citò la malattia e teneva la statuetta in mano tremando: “Poche parole, trenta secondi, sono parole confuse. Poi se no mi dicono ‘Placido ha il Parkinson’. Va bene, ho il Parkinson“. In effetti, furono proprio parole confuse, dopo le quali non ha mai confermato di avere tale malattia.



Malattia Michele Placido: “Come curavo la depressione…”

Tanto è bastato, però, per far circolare molte speculazioni sui media, a cui Michele Placido non ha mai risposto pubblicamente e chissà se lo farà oggi a Domenica In. Intanto, si è dimostrato molto attivo nel mondo dello spettacolo, partecipando a eventi pubblici e mostrando di avere tutto sommato delle buone condizioni di salute. La malattia di cui, invece, ha apertamente parlato in passato è la depressione.

Lo scorso agosto, ad esempio, in occasione di un’intervista al Corriere in cui si parlò anche di Eterno visionario, il film di Pirandello presentato al Festival del Cinema di Roma e di cui parlerà oggi da Mara Venier, spiegò di rispecchiare lo scrittore anche nella malattia, la depressione, in quanto ne ha sempre sofferto, ma l’ha anche curata.



A tal proposito, raccontò di recarsi dalla madre nel weekend “in analisi“: lei preparava pasta al forno e polpette, lui tirava fuori tutto ciò che aveva dentro, “ogni confessione“. Erano pranzi catartici, dai quali usciva “ripulito“. Il lavoro gli ha consentito di indagare sulla sofferenza umana: “Anche io sono un pessimista di natura, ma non così estremo, perché ho accettato il dono della vita“, ha dichiarato nei giorni scorsi a Repubblica.