Malattia Nicola Pietrangeli: asportato tumore al colon nel 1996

Guerriero in campo e nella vita, Nicola Pietrangeli ha affrontato innumerevoli sfide sportive ma anche un’importante battaglia di vita contro una malattia: un cancro al colon diagnosticatogli nel 1996. L’ex tennista subì un’importante operazione e, in seguito all’asportazione del tumore per mezzo di intervento chirurgico, fortunatamente guarì dalla malattia, che solo diversi anni dopo raccontò per la prima volta e in forma pubblica.



Ma com’è venuto a conoscenza della malattia e come ha gestito quel delicato periodo, risalente ha ormai quasi 30 anni fa? A raccontarlo è stato lo stesso Nicola Pietrangeli, intervenuto ai microfoni della trasmissione Siamo Noi di TV 2000 nel dicembre 2017. Dopo le prime avvisaglie arrivate alla fine del 1995, quando subì alcune perdite di sangue, l’ex tennista si rese conto della gravità della situazione solo nel giugno 1996, giocando a tennis a Roma con un amico che, fortunatamente, era un professore laureato in medicina: Pietrangeli gli raccontò del fastidio che aveva da mesi e lui subito si allarmò.



Nicola Pietrangeli: “Quando esci da questa malattia…

Mi ha tirato le palle in faccia. ‘Ma che sei scemo? Andiamo subito in clinica’“, fu la pronta reazione dell’amico non appena Nicola Pietrangeli gli parlò dei suoi problemi di salute, come raccontato in quell’intervista. Dopo l’arrivo in clinica, l’amara verità: “Lì mi ha diagnosticato un polipo. Era martedì, ci vediamo giovedì con l’altro professore. “Ti dobbiamo operare”. Siccome era il 15 di giugno, io dico “facciamo dopo l’estate”. E lui: “No, facciamo dopodomani che è meglio. Allora ci vediamo lunedì alle 8:00 in clinica“.



L’operazione durò 6 ore, non priva di complicazioni: “Io sono entrato con un principio di broncopolmonite, tossendo. Non si può operare uno che tossisce. Mi hanno dato non so quante cose, ma durante l’operazione credo di aver tossito poco“. Alla fine dalla malattia Nicola Pietrangeli guarì: “Da questa esperienza ho imparato di quanto non siamo nessuno noi, perché dipende dagli altri“. E aggiunse: “Quando esci da questa malattia, pensi a cosa puoi fare per gli altri. Ti cambia molto“.