La morte di Paolo Rossi ha scioccato l’Italia, incapace di accettare che l’eroe del Mundial sia stato portato via a soli 64 anni. Ma qual è la malattia che ha strappato all’affetto dei suoi cari il grande Pablito? Come riportato dal Corriere della Sera, si tratta di un tumore ai polmoni diagnosticato al calciatore pochi giorni dopo il rientro in Italia dalle Maldive, dove Rossi e la moglie Federica Cappelletti si erano sposati un anno fa in seconde nozze. Una lunga battaglia, quella di Pablito, conclusasi all’ospedale Le Scotte di Torino. Il fratello di Paolo Rossi, Rossano, qualche giorno fa ha raccontato a La Nazione pochi giorni fa: “Mercoledì era entrato in coma, fino al giorno prima sorrideva anche se aveva perduto la forza di parlare. Dalla malattia originaria se ne sono sviluppate altre, anche alle ossa, indotte dalla debilitazione che ogni giorno lo rendeva più vulnerabile. No, il Covid non lo ha colpito“.
MALATTIA PAOLO ROSSI: “UN TUMORE AI POLMONI, MA SEMBRAVA RISOLVIBILE”
Non tutti erano stati messi al corrente della malattia di Paolo Rossi. Gli stessi compagni del Mondiale 1982 hanno lasciato intendere di aver intuito che qualcosa non andasse per il verso giusto, ma di non avere chiara la situazione di salute di Pablito. Il fratello ha spiegato: “Noi familiari annunciavamo che si era operato alla schiena. E non era una bugia, perché in questi mesi si è sottoposto anche a un intervento alla vertebra. Prima dell’ultima sua presenza in tv, collegato con la Domenica Sportiva, aveva dovuto fare una puntura“. Anche la moglie di Rossi, Federica Cappelletti, al Corriere della Sera ha confermato: “Tutto era iniziato un anno fa, improvvisamente, durante un viaggio alle Maldive dove avevamo deciso di rinnovare il nostro amore e di sposarci per la seconda volta dopo la cerimonia nuziale del 2010 in Campidoglio a Roma. Sono stati giorni straordinari. Tornati in Italia, è arrivata la diagnosi. Ma sembrava una cosa assolutamente risolvibile. Poi sono arrivati altri problemi. Mio marito si è rotto il femore, è stato operato alla schiena. È stata una terribile escalation. Nella nostra casa di Bucine, in provincia di Arezzo, abbiamo cercato di superare i problemi e lui sembrava più forte di prima. Poi l’ultimo ricovero al Policlinico Le Scotte, aveva il tutore, liquido nei polmoni, ma niente avrebbe potuto farci pensare a un epilogo così improvviso, nessuno in famiglia se lo aspettava né io né le mie bambine“.