Umberto Tozzi festeggia il Capodanno su Rai1
Umberto Tozzi tra i protagonisti de L’anno che verrà, l’evento musicale di Capodanno presentato da Raf in prima serata su Rai1. Un gradito ritorno per il cantautore di “Ti amo” reduce da un periodo difficile della sua vita, visto che ha dovuto lottare contro un cancro alla vescica. “Ho avuto un problema di salute importante. Un tumore alla vescica. E poi, durante la chemio, ho preso il Covid per la terza volta. E mi è venuta una grave infiammazione polmonare” – ha raccontato il cantante dalle pagine de Il Corriere della Sera. Il cantante ha poi aggiunto: “ad aprile il mio cardiologo mi ha prescritto un’ecografia addominale. Doveva essere routine. Invece mi hanno trovato il male. È stato un periodo davvero difficile, adesso per fortuna ne sono fuori, un mese e mezzo fa mi hanno detto che sono guarito e incrociamo le dita”.
Parlando della malattia, Tozzi ha rivelato: “queste cose qui ti cambiano la vita. La tua e di chi ti sta accanto. Mi sentivo perso, avevo paura di non poter mai più salire su un palco. Mia moglie Monica è stata fondamentale. Non mi sono mai arreso. Prima e dopo l’intervento, durante le terapie, che non sono una passeggiata. Finché non accade a te, il cancro sembra un problema lontano. Poi nella testa si resetta tutto: i valori, le priorità, le cose che contano. E anche quando guarisci, il trauma ti resta dentro”.
Malattia Umberto Tozzi dopo il tumore torna in tour
La malattia ti cambia la vita. Lo sa bene Umberto Tozzi che, durante la battaglia contro il tumore, ha scoperto di essere forte. “Mi credevo debole, ho scoperto di avere coraggio. Mi ha stupito la serenità con cui sono riuscito ad affrontare la malattia. Ho messo da parte la paura, cercando di essere ottimista” – ha detto il cantautore che, una volta sconfitto il male, è tornato dal vivo con la trionfale tournée “Gloria Forever” per celebrare una carriera di grandissimi successi da più di 80 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
“Donna amante mia” è stato l’album che ha segnato nel bene e nel male la sua carriera come ha raccontato l’artista: “fu un fiasco, vorrà dire. L’ellepì vendette 5 mila copie, un disastro. Per il secondo album però puntai i piedi: “Gli arrangiamenti li faccio io”. Mi chiusi in studio con quattro musicisti e un cartello scritto col pennarello “No disturb” appeso fuori, sennò ogni minuto entrava qualcuno. “Se non va bene, questi qui ci buttano giù dal quarto piano”, scherzò Bigatti, ma mica tanto. Andò bene, un cu… pazzesco, tra i pezzi c’era Ti amo”.