Secondo una recente dichiarazione scientifica firmata dai maggiori esperti in nutrizione degli Stati Uniti, citata dall’emittente CNN, una sana e corretta dieta riesce a prevenire il rischio di insorgenza delle malattie cardiache. Si tratta, almeno stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della prima causa di morte per gli uomini e le donne di tutto il mondo, mentre troppo spesso si ignorano i benefici che una sana alimentazione può apportare a diversi livelli della salute umana. Lo scopo dello studio era proprio mettere a confronto le 10 principali e più diffuse diete al mondo, classificandole proprio in virtù dei loro effetti positivi nei confronti delle malattie cardiache.



Malattie cardiache: quali sono le diete migliori da seguire

Per comparare le diete all’insorgenza delle malattie cardiache, gli studiosi sono partiti dalle linee guida dietetiche dell’America Heart Association, definendo una serie di parametri. La ragione per condurre lo studio, invece, la spiega il dottor Andrew Freeman, direttore della prevenzione cardiovascolare e del benessere al National Jewish Health, che sostiene come “su 1.000 cardiologi intervistati 5 o 6 anni fa, abbiamo scoperto che il 90% di loro non sa quasi nulla sulla nutrizione”.



Eppure, stando all’America Heart Association, la dieta è una vera e propria chiave per combattere e prevenire l’insorgenza di malattie cardiache. In particolare, lo studio evidenzia che la maggior parte delle diete a base vegetale, che prevedono un controllo sull’uso del sale e non prevedono alcolici, sono in generale piuttosto buona per il cuore. La migliore, spiega lo studio, è la dieta DASH contro l’ipertensione, allineata al 100% con le linee guida, mentre al secondo posto è stata individuata la dieta pescetariana (che consente uova, latticini e pesce). La nostra dieta mediterranea, invece, ha soddisfatto le linee guida della prevenzione delle malattie cardiache “solamente” all’89% (posizionandosi comunque terza) proprio perché non prevede una limitazione sull’uso del sale e suggerisce il consumo di almeno un piccolo bicchiere di vino ogni giorno. Bocciate, invece, le diete a bassissimo contenuto di carboidrati, come la Atkins, e le diete chetogeniche, anche se definite “ben formulate”.

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