S’intitola Maledetti amici miei lo show in onda tutti i giovedì su Rai 2 per sette puntate a partire da oggi. Uno spettacolo teatrale, che a tratti però diventa quasi cinematografico. Sarà che i cinque protagonisti sono tutti quanti attori; sarà che l’impostazione del programma è quella tipica dell’intrattenimento teatrale; fatto sta che sembra di assistere a una commedia fatta di tante scenette. Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Margherita Buy, Alessandro Haber e Giovanni Veronesi si destreggiano bene in televisione. Ciascuno di loro dà prova di saper recitare anche nei panni del conduttore/della conduttrice, mostrandosi a suo agio su un palco difficile (appunto perché nuovo) come quello di stasera. Papaleo, in particolare, fa da maestro di cerimonie e introduce, all’inizio, tutti gli ospiti.
Lo stile degli sketch di Maledetti amici miei
Maledetti amici miei ha un primo e un secondo tempo. Nel primo tempo, il clima è più formale e divertito; nel secondo, invece, la formalità se ne va, e il divertimento pure. Per quanto gli attori provino a simulare un clima disteso, be’, la verità e che non ci riescono proprio. Il secondo tempo è una gara “a chi fa peggio” a cui partecipa anche il pubblico. Memorabile la scenetta in cui Veronesi invita una (bis)nonnina tra il pubblico a dire una parolaccia, così, per il puro gusto di dirla e di annunciare la “fine” della fascia protetta. A partire dalle 23, in studio si iniziano a fare sproloqui e turpiloqui senza un vero e proprio motivo.
Maledetti amici miei: gli ospiti e l’apice del trash
L’apice del trash lo si raggiunge quando Carlo Verdone racconta i suoi film. Le commedie all’italiana, si sa, non hanno mai brillato per classe ed eleganza, e in tanti si sarebbero volentieri risparmiati la visione di certe scene. Le stesse che stasera vengono riproposte prima nelle clip e poi dalla viva voce di Verdone. All’intervento dell’attore romano segue quello di Max Tortora, molto “ordinario” nel suo solito cabaret. Apprezzabile il virtuosismo di inizio puntata che lo porta a trasformarsi in un juke-box vivente. A proposito di canzoni, poco più in là arriva Giuliano Sangiorgi, il leader dei Negramaro, che chiude finalmente il sipario con il ricordo estemporaneo dell’amica Emma Marrone.