È probabilmente il film più divisivo della cinematografia di Giuseppe Tornatore, ma ha molti più pregi che difetti. Parliamo di Malena, girato nel 2000, e candidato a due premi Oscar (miglior fotografia a Lajos Koltai e miglio colonna sonora a Ennio Morricone). L’opera è ora disponibile in Dvd ed. Mustang/Medusa.
SINOSSI – Benché il mondo fosse in guerra, nel villaggio sonnecchiante dove abitava Renato non succedeva mai nulla… Finché un giorno Renato non scoprì qualcosa che avrebbe trasformato la sua vita, per sempre… Malèna, la giovane bellissima vedova di guerra, l’ossessione, l’invidia di tutti gli uomini e le donne del villaggio. A causa sua, Renato imparerà tutte le lezioni della vita, per andare a finire dove non si sarebbe mai immaginato. “…Ma oggi che sono vecchio, che ho conosciuto banalmente la vita, che ho conosciuto tante donne che mi hanno detto “Ricordati di me…”, io le ho scordate tutte, ancora oggi è lei, l’unica che non ho mai dimenticato, Malèna”.
Malena è un film ricco di citazioni, fatto di dialoghi in dialetto e di grande provincialismo. Si respira l’aria della Sicilia anni Quaranta in questo paesino chiuso, dominato dal maschilismo e da leggi pressochè medievali. La ricostruzione d’epoca è meravigliosa, accompagnata da una colonna sonora eccezionale, firmata ancora una volta dal genio di Ennio Morricone, incisiva ed evocativa.
Malena poggia la sua forza sulla potenza delle immagini, qui Tornatore è un maestro, probabilmente il miglior cineasta in Italia. C’è qualche problema a livello di scrittura, ma i pregi superano abbondantemente i difetti, come già rimarcato in precedenza. E poi c’è la consacrazione di Monica Bellucci, qui simbolo del desiderio maschile e alla sua miglior interpretazione di sempre. Menzione particolare anche per l’esordiente Giuseppe Sulfaro.
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