La Russia ha posto il proprio veto in merito alla proposta sollevata dalle Nazioni Unite di estendere le sanzioni al Mali, stato che al momento risulta essere nelle mani dei militari, e che negli ultimi anni ha stretto rapporti con i mercenari della Wagner. Come si legge sul sito di RaiNews, l’ambasciatore russo all’Onu, Vassily Nebenzia, commentando la decisione del veto, ha spiegato: “Nonostante abbiamo ripetutamente sollecitato un approccio costruttivo e un compromesso sensato, i testi non hanno in alcun modo preso in considerazione le preoccupazioni della parte maliana o la posizione della Federazione Russa”.
Le sanzioni al Mali sono state varate 6 anni fa, nel 2017, e vietano i viaggi e congelano i beni di chiunque venga considerato una minaccia per la pace in Mali. La giunta militare al comando ha chiesto che tali “pene” vengano eliminate definitivamente dopo aver forzato nel contempo la fine di una missione pacificatrice delle Nazioni Unite durata dieci anni. Alla fine il Consiglio di Sicurezza ha appoggiato il progetto di risoluzione promosso dalla Francia e degli Emirati Arabi Uniti, in merito alla prolungazione delle sanzioni di un altro anno, per 13 voti favorevoli e due contrari.
RUSSIA VOTA CONTRO ESTENSIONE SANZIONI MALI: IL COMMENTO DEGLI USA
La Russia, dal suo canto, aveva accettato l’idea di mantenere le sanzioni, ma si è opposta al mantenimento di un comitato che permetta il monitoraggio delle misure restrittive. Una posizione che ha provocato la reazione dell’Occidente: “La Russia cerca di eliminare il mandato di un gruppo di esperti per soffocare la pubblicazione di verità scomode”, le parole dell’inviato americano Robert Wood.
Secondo lo stesso, eliminando il comitato si renderebbero le sanzioni “inefficaci. Troppe persone continuano a soffrire a causa della violenza in corso e, a causa delle azioni della Russia, questo Consiglio non è riuscito a rinnovare alcune delle più importanti iniziative internazionali per affrontare questa crisi”. Ennesimo terreno di scontro fra le potenze occidentali e Mosca.