L’ultimo album di Malika Ayane dal titolo ”Malifesto” continua ad essere uno dei più belli pubblicati dopo il Festival di Sanremo. Uscito il 26 marzo 2021 è il suo sesto lavoro in studio e la cantante ne parla come il frutto dell’anno che abbiamo appena passato. Lei stessa ha raccontato che è nato in un momento in cui non si sentiva sicura: ”Poi ho preso la penna in mano, mi sono messa al pianoforte e le canzoni sono venute fuori come da un idrante”. Grande artista, elegante e semplice allo stesso tempo, per arrivare a questo punto della sua carriera ne ha fatta di strada.



I suoi primi successi sono nati tra il 2008 e il 2009, e ancora oggi sono tra le canzoni più belle della musica italiana: a partire da ”Feeling Better”, singolo estratto dal suo primo album, per finire a ”Come foglie”, pezzo scritto per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro con cui Malika Ayane si classificò seconda a Sanremo Giovani. Da lì ha avuto inizio una carriera che ha toccato diverse volte il Festival e che ha visto molti premi: un TRL Awards, quattro Wind Music Awards, un Premio Lunezia e un Premio Roma Videoclip. Nonché importanti candidature per il Premio Tenco, il Nastro d’Argento, gli MTV Europe Music Awards e gli MTV Awards.



L’infanzia e l’adolescenza raccontate da Malika Ayane

In una intervista molto introspettiva al mensile FQ Millennium diretto da Peter Gomez, la cantante si è aperta parlando del suo passato, di quando da ragazza attraversava Milano in bici con gioia e stupore, ma anche della Malika di oggi che gira sempre per la sua città ma con le amate due moto Shirley McLaine e Gilda. ”Mi sono ispirata alla piccola Malika che viveva in un bilocale alla periferia di Milano per fare questo lavoro. – ha dichiarato così parlando dell’album Malifesto – A quando prendevo la bici e attraversavo la città, solo per il piacere di farlo. Lo stupore e la voglia di vivere erano i sentimenti che mi animavano in quel periodo e che ho ripescato per cantare questo disco”.



Era una ragazzina che andava al parco tutti i pomeriggi e ci rimaneva fino a tardi a parlare con gli sconosciuti. Malika Ayane oggi si conosce molto meglio ed è giunta alla consapevolezza di avere due aspetti: ”Sono tanto un animale sociale quanto un’introversa, ed è stato proprio quest’ultimo aspetto che mi ha fatto scegliere il palco”, di quando suonava e cantava nei locali dice che faceva in modo che non ci fossero i suoi amici ”perché non volevo ‘falsare’ la situazione”.

Malika Ayane: nuove consapevolezze in ‘Malifesto’

In dieci tracce dell’album si scoprono diverse sfaccettature dell’artista, sempre con la semplicità e la classe che la contraddistinguono. Malika Ayane nel brano ”Peccato originale” canta del bisogno di riuscire a guardare se stessi senza nostalgia e senza rancore: ”Bisogna avere il coraggio di accarezzarsi e fare pace con la propria esistenza, cercando di cogliere le cose per quello che sono”. Un altro pezzo nato da un’ulteriore consapevolezza è ”Per chi ha paura del buio”, frutto della collaborazione con Pacifico in quel di Berlino.

Malika ha raccontato, sempre nel corso dell’intervista rilasciata a FQ Millennium di Peter Gomez, di quando durante una domenica pomeriggio di pioggia, seduti su una panchina, hanno deciso di mettere nero su bianco una lezione di vita molto importante: ”La società oggi ci chiede di essere sempre performanti, ma quante volte abbiamo perso del tempo a cercare un successo che non era quello che credevamo? Questo è il succo della canzone”. La cantante non nasconde infatti di essere una persona che riconosce gli errori e gli insuccessi quando ci sono. Cosa che però non deve fare in questo caso, l’album ”Malifesto” infatti si è da subito dimostrato una conferma del riscontro positivo avuto a Sanremo 2021.