Malika Chalhy, la ragazza di Castelfiorentino cacciata di casa dai genitori perché lesbica e finita in queste ore al centro di una vera e propria gogna mediatica per via dell’acquisto di un’auto nuova, una Mercedes Classe A, pagata 17mila euro, ha parlato ai microfoni de “Il Corriere della Sera” per aggiungere ulteriori precisazioni a seguito dell’intervista rilasciata nelle scorse ore ai microfoni di “TPI” e della giornalista Selvaggia Lucarelli. In particolare, gli haters sui social e l’opinione pubblica in generale l’hanno presa di mira in quanto sono state attivate due raccolte fondi online, sulla piattaforma Gofundme, per consentirle di ripartire e sostenere il costo delle sedute dallo psicologo, raccogliendo all’incirca 150mila euro in totale: una parte di questi soldi, però, è stata utilizzata da Malika per la macchina.



“La gogna me la prendo tutta, ma chi mi ci mette non è migliore di me – ha commentato su ‘Il Corriere della Sera’ –. A 22 anni nessuno ha fatto uno sbaglio? Ho fatto una scelta affrettata. Magari dovevo trovarmi prima un lavoro. Io penso che le persone mi hanno donato dei soldi per la mia serenità e se ho inizialmente mentito sulla proprietà della vettura è perché ero sotto pressione”.



MALIKA CHALHY: “QUALCUNO VOLEVA CHE ANDASSI AL GRANDE FRATELLO, IO HO DETTO NO”

Malika Chalhy è finita al centro delle polemiche anche per avere acquistato un French Bulldog da 2.500 euro, che lei definisce però un bene di prima necessità, in quanto costituisce un supporto psicologico: “Se i soldi mi sono stati donati, perché non vi va bene niente di quello che faccio?”, domanda la ragazza attraverso “Il Corriere della Sera”. A proposito: i colleghi della testata appena menzionata sono riusciti a rintracciare l’agente di Malika, che ha rivelato di avere lasciato il proprio incarico già prima che la situazione precipitasse e si è detto amareggiato, in quanto la giovane gli aveva fatto credere di volersi impegnare nel sociale.



Malika, però, si difende con un moto d’orgoglio: “Sono una ragazza che ha perso i punti di riferimento e che qualcuno voleva mandare al Grande Fratello, ma ho detto no. Io voglio lottare per delle buone cause e, in Panda o in Mercedes, lo farò”.