E’ polemica nel mondo scientifico e in quello sportivo dopo che due recenti malori in campo di due altrettanti giocatori sono stati associati ai vaccini anti covid. Come riferisce il Corriere della Sera, prima John Fleck degli inglesi dello Sheffield United, e poi Adama Traoré dello Sheriff Tiraspol in Champions League contro il Real Madrid, si sono sentiti male mentre si trovavano sul rettangolo di gioco.
I due malori sono stati entrambi di tipo cardiaco, e come accennato sopra, non sono mancate le polemiche, soprattutto sui media britannici. Ad attirare le ira degli scienziati d’Oltre Manica, e non solo, sarebbe stato in particolare Trevor Sinclair, ex giocatore e noto commentatore delle partite di calcio inglese, che avrebbe sollevato dei dubbi in particolare sul caso di Fleck. Attraverso una serie di tweet lo stesso ha spiegato senza troppi giri di parole che questi malori sembrano colpire in particolare quei giocatori di calcio che hanno fatto il vaccino contro il covid, associando quindi il malore al farmaco anti coronavirus.
MALORI CALCIATORI IN CAMPO: LA RIVOLTA DEI MEDICI CONTRO TREVOR SINCLAIR
Come spiegato sopra, la comunità medico-scientifica britannica ha risposto in massa, controbattendo alla tesi, senza alcun fondamento a dire il vero, di Trevor Sinclair, e spiegando che più dei vaccini bisognerebbe preoccuparsi di prendere il covid, che anche se fatto in maniera asintomatica o in forma lieve, può comunque causare effetti nel tempo decisamente gravi.
Jonathan Ball, virologo molecolare della Nottingham University, ha ad esempio spiegato: «Numerosi studi hanno dimostrato che il Covid ha molte più probabilità di causare miocardite e pericardite rispetto ai vaccini». La presa di posizione di Trevor Sinclair è costata caro allo stesso: la nota trasmissione sportiva inglese TalkSport ha infatti deciso di fare a meno, come scrive il Corriere della Sera, dello stesso opinionista. Del resto l’opinione, ovviamente personale di Sinclair, come detto sopra era totalmente campata in aria, trattasi solo di supposizioni, ma nel momento delicato che stiamo attraversando, tra l’altro con la risalita dei contagi e la comparsa della variante Omicron, sarebbe fondamentale non creare ulteriori dubbi nella gente, comunicando un’informazione univoca e certa.