Un patto per tenere lontano il più possibile la gran maggioranza di migranti e richiedenti asilo che arrivano fino alla Libia per potersi imbarcare verso l’Europa con mezzi forniti dai trafficanti: no, non stiamo parlando del memorandum d’intesa siglato dal Governo italiano con Minniti (in queste settimane intenzionato a rinnovarsi anche con la Ministra Lamorgese, ndr), bensì del “patto segreto” tra Malta e Libia dai contenuti simili. Il Sunday Times of Malta – il quotidiano di maggior rilievo del piccolo stato europeo in mezzo al Mediterraneo – ha pubblicato questa mattina un editoriale “incendiario” in cui rivela alcuni dettagli di questo patto super-segreto che potrebbe cambiare e non poco i rapporti a livello comunitario tra Bruxelles, Malta e la stessa Italia. Secondo il quotidiano, il “patto” prevederebbe su indicazione dell’Esercito di Malta che la guardia costiera libica intercetti i barconi diretti verso l’Europa per ricondurli sulle coste dell’Africa. È immediata l’ira delle varie ong operanti del Mediterraneo, con il servizio Alarm Phone che attacca «L’intesa tra Malta e Libia impedisce alle persone di fuggire da una zona di guerra e viola le convenzioni internazionali per i diritti umani».
PATTO LIBIA-MALTA, NON CHIARO COSA ABBIA PROMESSO LA VALLETTA
Nell’articolo si fa poi riferimento anche a personaggi in prima persona che sarebbero intervenuti nel presunto patto – finora non confermato né smentito tanto da Tripoli quanto da La Valletta – come ad esempio il funzionario Neville Gafà, più volte accusato di corruzione nel rilascio dei visti in passato. Sempre secondo il Times of Malta, il funzionario avrebbe incontrato circa un anno fa il leader delle milizie libiche «che gestisce un campo privato di detenzione e il racket delle estorsioni». Ci sarebbero poi anche delle foto che ritraggono l’incontro tra il colonnello maltese Clinton ÒNeil, capo delle operazioni e dell’intelligence Afm, e il vicepremier libico Ahmed Maiteeq, organizzato dall’ambasciatore maltese a Tripoli. Il tutto coordinato e saputo dallo stesso Premier Muscat che avrebbe preparato tale accordo per ridurre drasticamente l’arrivo di migranti sulle coste maltesi. Ciò che però non specifica il quotidiano maltese è che cosa possa aver promesso il Governo de La Valletta ai libici in cambio di questa stretta con la guardia costiera “spinta” a ricollocare i migranti sulle coste dopo le partenze clandestine. «Quando c’è una barca che si avvicina alle acque maltesi, le forze armate maltesi si coordinano con i libici, che recuperano [i migranti] e li riportano in Libia prima che possano entrare nelle acque maltesi, diventando così responsabilità nostra [cioè di Malta]», spiega una fonte anonima al Times of Malta.