Una nave mercantile ha soccorso 78 migranti che si trovavano alla deriva nella zona SAR di Malta, vicino a quella italiana, ma ora non trova un porto in cui attraccare: questo è ciò che riferisce Alarm Phone, il servizio che fornisce assistenza ai migranti nella zona del Mar Mediterraneo, e che riporta anche Il Post. L’ultimo tweet in merito è di pochi minuti fa: vi si legge che le 78 persone sono ancora a bordo del Marina e sono a corto di acqua e cibo. Sei dei migranti inoltre avrebbero bisogno di cure mediche urgenti ma Malta – “ancora una volta” ha rifiutato le sue responsabilità rischiando così di mettere a repentaglio la salute di queste persone. La storia però potrebbe non essere così lineare, come sempre quando succedono cose simili; la ONG ha riferito che anche l’Italia non vuole far attraccare la nave mercantile nei suoi porti. “La MRCC Roma dice che a essere responsabile per un porto sicuro è Malta”.
MALTA RIFIUTA PORTO A MIGRANTI: LA TRASCRIZIONE DELLE TELEFONATE
Alarm Phone ha anche pubblicato, sempre via Twitter, la trascrizione di due telefonate (che sono state riportate da Times of Malta) nelle quali un migrante a bordo dell’imbarcazione recuperata che “un membro della AFM (le Forze Armate Maltesi) avrebbe sabotato il loro motore, dicendo loro che non gli sarebbe stato consentito l’ingresso nel Paese. C’è di più: i militari se ne sarebbero andati nonostante l’acqua stesse già entrando nell’imbarcazione e dicendo “vi lasciamo morire in acqua, nessuno entra a Malta”. Nella seconda telefonata, come si legge dalle trascrizioni, i migranti avrebbero poi detto di essere sorvegliati da due imbarcazioni militari e, di fronte alle richieste di Alarm Phone circa la somiglianza delle due barche, continuavano a ripetere “ci dovete portare in Europa, non farci tornare in Libia. Vogliamo una vita”.
A titolo informativo possiamo ricordare che già il mese scorso il Governo italiano aveva stabilito, tramite decreto, che i porti sarebbero stati chiusi alle navi battenti bandiera straniera; questo a causa della pandemia da Coronavirus e viste le difficoltà nel gestire uno sbarco dovendo garantire allo stesso tempo le norme di sicurezza (il che non ha comunque fermato il fenomeno migratorio). Chiaramente, rispetto a questo bisogna anche considerare cosa stia succedendo a bordo del mercantile che ha soccorso i migranti in acque aperte, ed è per questo motivo che il quadro è complesso; a quanto si apprende dalle trascrizioni delle telefonate la responsabilità dello sbarco sembra essere di Malta ma anche su questo punto bisogna rifarsi ad un paio di conversazioni anche disturbate, aspettiamo di sapere qualcosa in più da questa vicenda che potrebbe avere presto degli sviluppi.