Maltempo Marche: “10 vittime, 4 dispersi tra cui un bambino”
Le Marche nel corso della nottata sono state stravolte dal maltempo che ha fatto esondare il fiume, allagando in brevissimo tempo le strade. L’evento è diventato protagonista della puntata odierna di Storie Italiane, in diretta su Rai1. Attualmente il bilancio conta 10 vittime e 4 dispersi, tra i quali un bambino, ma non si può escludere che nelle prossime ore, con l’intensificarsi delle ricerche il bilancio potrebbe aggravarsi. Carlo Manfredi, sindaco di Castelleone di Suasa, il comune da cui è scomparso il bambino, durante la trasmissione l’ha definita “una scena apocalittica” che nessuno si aspettava.
Circostanza confermata anche dal sindaco di Senigallia, sempre intervenuto durante Storie Italiane, che ha sottolineato come a Senigallia non piovesse neppure, “non c’è stato alcun allarme, ma verso le sette e tre quarti abbiamo ricevuto fotografie e testimonianze, abbiamo attivato il COC e parlato ai cittadini sui social e con il megafono in strada”. Sul bambino dispeso attualmente il sindaco Manfredi non ha aggiornamenti, mentre le ricerche continuano senza sosta. “Sono fenomeni sembra più frequenti”, sottolinea Manfredi, “per il mutamento climatico”, ma la causa è anche “la manutenzione dei torrenti che non è più come una volta”, promette anche di “ripensare qualcosa, forse tagliare un albero in più senza scandalizzarsi”.
Maltempo nelle Marche: “400ml di acqua in pochissimo tempo”
Sempre durante la trasmissione di Storie Italiane è intervenuto anche il Colonnello dell’Aeronautica Daniele Mocio. Il maltempo nelle Marche secondo il colonnello è stato “un evento estremo”, ma comunque prevedibile. La quantità di acqua che è caduta sarebbe pari a circa 6 mesi di pioggia, “400 millimetri di acqua in pochissimo tempo, significa che cade un litro d’acqua ogni metro quadrato, per 400 volte”, ma a rendere l’evento così critico è stata anche “la morfologia del territorio delle Marche”.
Secondo il Colonnello, infatti, quando piove in collina o montagna “tende a scendere e portare via tutto quello che trova”. “Nelle Marche c’era l’allerta”, spiega Mocio, ma il contrasto che si è generato tra l’aria calda in superfice e quella fredda in quota ha reso l’evento meteorologico così tanto estremo. Inoltre, conclude il Colonnello, il forte maltempo nelle Marche si è abbattuto su “un territorio già minato 8 anni fa”. Inoltre, la situazione è stata anche resa particolarmente critica dai mutamenti climatici causati dall’uomo, che porteranno sempre più eventi metereologici estremi e di sempre maggiore intensità, come sottolineato anche da Mario Tozzi, intervenuto anche lui durante Storie Italiane.
Mario Tozzi: “Colpa del cambiamento climatico, gli alberi non c’entrano”
È proprio Mario Tozzi a lanciare l’allarme sul mutamento climatico, secondo lui forte concausa all’estremo maltempo che si è abbattuto sulle Marche. Tozzi a Storie Italiane ha sottolineato che “quando piove in questa maniera così diversa, con queste allusioni improvvise, il territorio non è più in grado di evacuare quell’acqua”. Rimane vero quanto detto dal sindaco Manfredi, “c’è un problema di manutenzione”, e per esempio “si formano gli ammassi di tronchi morti dentro ai torrenti”, ma il problema vero e proprio è un altro.
“Non pensiamo che la situazione generale italiana che sta accadendo anche per colpa del cambiamento climatico dipenda dal fatto che non abbiamo tagliato qualche albero”. Secondo Tozzi, questa spiegazione per il maltempo delle Marche “sarebbe un po’ un’illusione, come scaricarsi la coscienza”. “Quel territorio”, continua Tozzi, “noi l’abbiamo stravolto, cementificato, asfaltato, reso impermeabile” e dunque “l’acqua non va più in profondità come sarebbe andata”. “Costruiamo al ritmo di 1 metro quadrato al secondo” in Italia, e spetta ai territori intervenire precedentemente alle emergenze, sempre secondo Mario Tozzi. Infine, conclude sottolineando come “è una cosa che ci dobbiamo aspettare a macchia di leopardo sul territorio”.