Il governatore della regione Toscana, Giani, è stato intervistato stamane in collegamento con il programma di Rai Uno, Uno Mattina, per fare il punto sui danni causati dal devastante maltempo della scorsa settimana che ha falcidiato la regione e che ha provocato anche sette vittime. Giani ha parlato dei danni, facendo una prima stima di 500 milioni di euro, una cifra che però è destinata a salire come fa chiaramente capire lo stesso governatore parlando con Massimiliano Ossini.



“Abbiamo stimato senza andare oltre quello che possiamo dire accertato, almeno 500 milioni di euro di danni ma più entriamo nel sistema delle imprese che costituiscono quella zona, piccole medie imprese che fanno di quell’area tra Prato e Pistoia fino alla provincia di Firenze, luoghi dove si sono perse almeno 44mila utenze, quindi piccole e medio imprese che operano e più andiamo avanti e più ci rendiamo conto che anche in piccoli capannoni ci sono tecnologie così avanzate che questi 500 milioni di euro sono solo una prima stima e che potrebbe crescere”.



MALTEMPO TOSCANA, IL GOVERNATORE GIANI E I DANNI ALL’AGRICOLTURA LOCALE

Fra i settori pesantemente danneggiati dal maltempo che si è abbattuto in Toscana anche quello dell’agricoltura e del florovivaismo: “Da metà dell’800 – le parole del presidente Giani – i vivai più preziosi sono in Toscana, il floro ivaismo è concentrato alla periferia di Pistoia ed è come se ha fatto da argine. Questo territorio è profondamente colpito e dopo tutti quelli che sono gli spazi agricoli persi, Pistoia è come se fosse stata protetta”.

E ancora: “In quell’area è piovuta con intensità pazzesca superiore a quella della famosa alluvione del 1966 a Firenze. Se sono rimasti fuori i centri urbani di Pistoia e Firenze in questa grande pianura fertile dal punto di vista agricolo e vivace dal punto di vista imprenditoriale, lì si è concentrato il maltempo. In questi capannoni ferve l’economica toscana, quindi il metro d’acqua arrivato ha distrutto macchinari, impianti e tutto ciò che fino ad un momento prima generava dinamismo e forza economica”.