Il secondo comma dell’articolo 34 del Codice penale – che regola i maltrattamenti ai figli da parte dei genitori, in particolare se minorenni – potrebbe essere presto dichiarato costituzionalmente illecito: a dare la notizia è il quotidiano GiurisprudenzaPenale che cita e fa riferimento ad una recente ordinanza del Tribunale di Siena che ha accolto (ritenendola “rilevante e non manifestamente infondata”) una questione di legittimità costituzionale ai sensi degli articoli 2, 3, 27, 29 e 30; nonché dell’articolo 8 della Convenzione sui diritti del fanciullo accolta nel 1991.



I dubbi del Tribunale – come sempre accade in questi casi – fanno riferimento ad un caso giudiziario di maltrattamenti ai figli operati nel senese da un padre (protetto da anonimato) che avrebbe impartito loro un’educazione fatta di “urla, schiaffi sul viso, calci sul sedere” e “in talune occasioni” anche dell’uso “di una cintura (..) per colpirli sulla schiena e sul sedere” e che – ancor prima di essere dichiarato colpevole – era stato allontanato dal nido familiare proprio ai sensi del citato articolo 34 del Codice penale.



Il parere del Tribunale dei Siena sui maltrattamenti ai figli: “L’allontanamento del genitore deve essere deciso da un giudice”

L’imputato – si legge sempre nell’ordinanza del Tribunale di Siena – è riuscito a dimostrare che i maltrattamenti ai figli non erano abituali ma strettamente collegati a esigenze educative e negando il pericolo di una qualche reiterazione del reato i giudici ritengono scorretti i principi base dell’articolo 34 di cui stiamo parlando: questo – infatti – prevede l’allontanamento immediato ed automatico dei genitori colpevoli di maltrattamenti ai figli minorenni; così come dispone anche che il provvedimento duri almeno il doppio del tempo della pena inflitta.



Una norma che – secondo i giudici senesi – potrebbe violare il principio di “discrezionalità” giuridica prevedendo pene fisse e rimuovendo una responsabilità ai magistrati: in tal senso si ritiene che dovrebbe essere lo stesso giudice – di caso in caso – a decidere l’eventuale allontanamento del genitore, così come questo non dovrebbe durare più del tempo effettivo della pena inflitta. Ora la palla passa alla Corte Costituzionale che tra qualche mese pubblicherà il suo parare vincolante e deciderà se abrogare (o meno) il secondo comma dell’articolo 34 del Codice penale.