La mamma nigeriana che ha perso la bambina di 5 mesi lo scorso 14 dicembre a Sondrio non è stata insultata. Nella zona del pronto soccorso dove sostava non c’è stato alcun commento e insulto razzista. Lì erano presenti solo lei, il marito e il personale medico, un parente e i carabinieri. Sono gli stessi militari ad assicurarlo all’AdnKronos. Non c’è stata inoltre nessuna interazione tra chi aspettava di essere curato e la donna. Per ora non risulta neppure alcuna denuncia per episodi di razzismo al comando. I carabinieri non escludono commenti tra i pazienti nella sala d’attesa dove ci sono due accessi, uno per i reparti e l’altro per le salette mediche che sono separate e non a vista. Ma dalla sala d’aspetto non è giunto alcun commento. «Se ci sono state dichiarazioni o insulti razzisti il conto lo pagherà quella o quelle persone ritenute responsabili. So che le frasi razziste sono state riportate da una persona, ma su quelle io non mi posso pronunciare, lascio la valutazione alle forze dell’ordine», ha dichiarato il sindaco di Sondrio.
MAMMA NIGERIANA INSULTATA A SONDRIO: “SCIMMIA”
Ha destato scalpore la notizia riguardante una mamma nigeriana, che mentre si disperava in ospedale a Sondrio, veniva insultata con epiteti a sfondo razziale. Le hanno detto di tutto e scritto di tutto, mentre sua figlia di pochi mesi moriva: «Non sono una scimmia. Sono una mamma – le parole della 22enne Alimi, intervistata al telefono dal quotidiano Repubblica – se mentre mia figlia moriva qualcuno mi ha insultata perché sono nata in Nigeria, non ho nulla da dire. Sono loro casomai a dovermi spiegare come si fa a trasformarsi in persone così. Mistura (così si chiamava la figlia ndr) era il regalo del cielo per essere riuscita a scappare dalla fame – ricorda ancora la giovane madre- la speranza di una vita più umana. L’ avevo sognata per tanto tempo». La tragedia è avvenuta nella giornata di sabato scorso, 14 dicembre: la piccola, venuta al mondo lo scorso 27 luglio, smette improvvisamente di respirare mentre dormiva.
MAMMA NIGERIANA INSULTATA A SONDRIO: INDAGINE COMPLICATA
«La madre – le parole del colonnello dei carabinieri Rocco Taurasi – si è accorta ed è corsa in strada a chiedere aiuto. La famiglia non ha l’ auto: la piccola, di quasi 5 mesi, è stata avvolta in una coperta». A quel punto un passante si è fermato ed ha portato i tre in ospedale nel giro di pochi minuti. I medici le hanno provate tutte per salvare la bimba, invano. «Gridava disperata – racconta uno dei medici intervenuti quel tragico giorno – non stava in piedi e batteva la testa per terra. Una scena straziante, ha commosso tutti. Così le abbiamo portato il corpo della figlia senza più vita: l’ ha abbracciato e si è calmata». In sala, invece, le reazioni sono state ben diverse, come denunciato da Francesca Gugiatti, anche lei in ospedale, e presente sabato sera in piazza con le Sardine: «Qualcuno parlava di riti voodoo – dice – di tradizioni sataniche e tribali. Hanno detto che quella donna era pazza e che andava portata in manicomio.Mi ha invaso la tristezza». Fra le tante frasi shock proferite, quella di un uomo sulla sessantina: «Fate tacere quella scimmia tanto quelle come lei ne sfornano uno all’ anno. Per loro perdere un figlio è diverso». Parole proferite nell’indifferenza più totale, che forse fa ancora più male degli insulti del signore. Al momento è stata avviata un’indagine, ma vige l’omertà e per il momento non sono stati trovati testimoni, al di là della sola Gugiatti.