Il tribunale di Arezzo ha respinto la richiesta di doppia genitorialità da parte di due donne di Anghiari, le quali chiedevano entrambe il riconoscimento dello status di genitori a seguito della nascita dei loro gemellini, nati grazie all’inseminazione artificiale praticata in Spagna, con successivo trasferimento e impianto degli ovociti. Secondo l’anagrafe, la mamma è esclusivamente colei che li ha messi al mondo e non ce ne può essere dunque una seconda.



All’interno del ricorso – scrive l’agenzia giornalistica AGI – si è fatto leva sul fatto che ambedue le donne che hanno avanzato istanza di doppia genitorialità sono biologicamente madri dei due pargoli, dal momento che, come accennavamo alcune righe fa, gli ovociti impiantati erano quelli della compagna. Tuttavia, il tribunale toscano non ha espresso parere favorevole malgrado tale argomentazione, motivando la sua decisione di negare la possibilità a entrambe le richiedenti di essere riconosciute madri dei due gemelli con una frase che ne attribuisce la responsabilità all’attuale legislazione…



TRIBUNALE NEGA DOPPIA GENITORIALITÀ A DUE DONNE PER “L’ESIGENZA DI TUTELA DELL’INTERESSE DEI MINORI”

In particolare, i giudici della sezione civile del tribunale di Arezzo, ha riportato ancora l’agenzia di stampa AGI, hanno fatto presente, circa la doppia genitorialità negata, che “l’esigenza di tutela dell’interesse dei minori allo stato della legislazione vigente, non può legittimare il tribunale a sostituire le proprie valutazioni con quelle spettanti esclusivamente al legislatore”.

Insomma, i legacci della legge attuale sembrano impedire ai giudici la possibilità di esprimere un verdetto differente rispetto a quello sopra espresso: si tratta di un vero e proprio vuoto normativo in materia, che necessita di essere colmato e per il quale, in tempi neanche troppo sospetti, sono già state ingaggiate numerose battaglie da attivisti e attiviste di tutta Italia.