Anna (nome di fantasia) è una mamma di 47 anni ed è in fin di vita a causa di un tumore, ma non può vedere il figlio di 12 anni per il tempo che le rimane poiché il padre, a cui è stato affidato, non si presenta agli incontri. La coppia di Frosinone, come ricostruisce Il Messaggero, si è separata alcuni anni fa dopo che la donna aveva denunciato il marito per violenze psicologiche. In base ai suoi racconti, veniva costantemente umiliata per le sue origini, vessata ed emarginata, al punto che le veniva vietato di utilizzare anche la connessione Internet e gli elettrodomestici.



Dopo il divorzio, i due figli – uno di 12 e una di 17 anni – erano stati affidati alla mamma. Quando la donna si è ammalata ed è stata costretta a sottoporsi periodicamente alle cure oncologiche, però, è stato deciso che il piccolo si trasferisse dal padre, che abita a Trani, mentre la più grande è rimasta con lei per sostenerla. È da quel giorno che il bambino non ha più incontrato la quarantasettenne. L’uomo, infatti, non si presenta agli incontri. Il giudice non è ancora intervenuto, nonostante le condizioni di salute della paziente siano sempre più compromesse, tanto che è stata trasportata a casa per le terapie palliative.



Mamma in fin di vita chiede di vedere figlio affidato a padre: il racconto dell’avvocato

A ricostruire l’assurda vicenda sono stati gli avvocati Andreina Ciotoli Francesca Ruggeri del centro antiviolenza “Fammi rinascere” di Frosinone, che assistono la mamma in fin di vita che si ritrova a supplicare i giudici del Tribunale di Trani affinché intervengano per farle vedere per l’ultima volta il figlio di 12 anni affidato al padre. “In oltre 30 anni di carriera non ci è mai capitato niente del genere. Nessuno ha avuto pietà di questa donna che sta morendo”, hanno affermato.



Il caso è finito anche in Parlamento, con una interpellanza della deputata del Pd Maria Cecilia Guerra. Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Dellevedove ha risposto che “emerge, da una nota del 12 gennaio 2023 del Tribunale di Trani, che il regime di visita tra la madre e il figlio è stato disciplinato tenendo conto della distanza geografica, delle condizioni di salute della donna e, comunque, al fine di garantire il superiore interesse del minore a mantenere significativi rapporti con entrambi i genitori”. Ciò, tuttavia, non sarebbe reale. Gli incontri, programmati nella cadenza di uno al mese, infatti, sarebbero distesi da gennaio del 2022.