Il caso della mamma di Verona, una giovane di origini cingalesi che, secondo la ricostruzione del pubblico ministero ha ucciso per soffocamento le sue due figlie, ospitata in una casa-famiglia della città scaligera, è stato discusso a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. La donna, com’è noto, è stata ritrovata nel pomeriggio di ieri, mercoledì 27 ottobre 2021, priva di vita nelle acque del fiume Adige, a circa trecento metri di distanza dal luogo in cui erano stati individuati i suoi effetti personali.



Come riferito nel corso del programma, la donna avrebbe detto ai medici che la stavano seguendo presso la casa-famiglia in cui si trovava protetta che, se avessero archiviato la posizione giudiziaria di suo marito, si sarebbe tolta la vita e avrebbe ucciso le sue figlie, piuttosto che tornare insieme a loro a subire violenza per mano dell’uomo che aveva sposato. L’inviato Maurizio Licordari ha aggiunto che, oltre alla denuncia ufficiale, sin dal 2016 la ragazza “avrebbe fatto più segnalazioni nei confronti del marito, presentandosi più volte in ospedale: non sarebbero però stati ritrovati riscontri sui loro corpi”.



MAMMA MORTA A VERONA DOPO OMICIDIO FIGLIE, IL MARITO: “AVEVO CHIESTO AGLI ASSISTENTI SOCIALI DI AFFIANCARLE UNO PSICOLOGO”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, sono state riportate anche le parole del marito della mamma di Verona rinvenuta priva di vita dopo l’uccisione da parte sua delle sue due figlie di tre e undici anni. Il padre di queste ultime è un 38enne operaio e originario dello Sri Lanka, che ha affermato: “Lei è sempre stata una buona mamma, ma aveva dei problemi mentali. Era violenta, avevo suggerito agli assistenti sociali di affiancarle uno psicologo e che le mie figlie fossero affidate ai miei genitori. Mi dicano la verità, voglio sapere come sono morte le mie bambine”.



Inoltre, l’uomo ha voluto precisare quanto segue: “Non ho più potuto incontrarle dall’aprile del 2020, a parte un giorno in Questura per il rinnovo del permesso di soggiorno. Gli assistenti sociali mi hanno negato di festeggiare il loro compleanno perché mia moglie non mi voleva”.