Una mamma è stata pagata 600 euro per non denunciare le molestie subite dalla figlia. È quanto emerge dall’indagine attualmente in corso su un fatto avvenuto nell’estate del 2020 a Porto Cesareo, in una delle spiagge più frequentate del Salento. All’epoca, la bambina aveva appena 9 anni ed era stata avvicinata da un uomo di 40 anni originario di Copertino (Lecce), che con la scusa di fare un bagno insieme l’aveva palpeggiata toccandole anche le parti intime sotto il costume. Secondo le ricostruzioni, avrebbe anche chiesto alla bambina di palpeggiarlo a sua volta.



L’uomo avrebbe compiuto la violenza afferrando con la forza la bambina e bloccandola contro di sé, nonostante le sue resistenze e i suoi tentativi di sottrarsi alla sua stretta. Alla fine, l’uomo le avrebbe raccomandato di non rivelare nulla alla madre. Come riferisce il Corriere della Sera, la bambina all’inizio non avrebbe detto a nessuno, forse troppo spaventata da quanto accaduto, però poi avrebbe trovato il coraggio di confidarsi a scuola con un’insegnante. Grazie a quella confessione, l’atroce abuso è stato denunciato ai Carabinieri e la madre della bambina, convocata in caserma, avrebbe cercato di coprire il molestatore.



Mamma pagata per non denunciare molestie figlia: “avevo paura”, ma accettò 600 euro

La madre della bambina molestata, convocata dai Carabinieri, avrebbe prima additato come colpevole un presunto zio, per poi rifiutare attivamente di fornire indicazioni sul colpevole. Le indagini hanno quindi svelato che il silenzio della donna era stato comprato con 600 euro dal 40enne. In questi giorni la Procura di Lecce ha notificato alla madre della bambina abusata e al molestatore l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Alla bambina, che all’epoca della violenza aveva 9 anni, è stata riconosciuta la capacità di testimoniare e ha confermato le molestie subìte nell’estate 2020 e confessate poi alla sua insegnante. La sua conferma è arrivata in occasione dell’incidente probatorio. La madre della bambina ha giustificato il suo gesto dicendo di avere “paura di una reazione violenta di mio marito”, come riferisce il Corriere della Sera.



Ora, la donna potrebbe essere trascinata a processo assieme al molestatore. La madre della bambina molestata potrebbe infatti ricevere l’accusa di favoreggiamento personale, mentre sul 40enne pende l’accusa di violenza sessuale, aggravata perché compiuta su un minore.