Uccide il figlio perché non può sfamarlo. Questa storia drammatica arriva dalla Russia, ma secondo dati recentemente diffusi, sono milioni gli italiani in difficoltà economiche che non sanno a chi chiedere aiuto. Certo, ci sono le strutture essenziali come le mense dei poveri e i centri di aiuto, ma parliamo di persone che hanno il minimo essenziale per sopravvivere eppure non arrivano alla fine del mese o devono rinunciare a uno dei due pasti al giorno perché non possono permetterseli. Il senso di dignità, la solitudine che avvolge la società moderna dove i vicini di casa non si rivolgono neanche un saluto, le difficoltà enormi che tutti viviamo, fanno sì che in molti vivano nella completa solitudine. Ma non solo in Italia. La povertà anche estrema è diffusa in tanti dei paesi che una volta erano grandi potenze. E’ il caso della Russia, di cui raramente si dice della povertà economica che colpisce tanta parte della popolazione. Si arriva così a gesti disperati, come quello denunciato dal quotidiano inglese MailOnline.
UN CASO ANCORA MISTERIOSO
Yulia Khabitova, una donna russa di 28 anni abbandonata dal marito, ha ucciso in un eccesso di disperazione e follia il figlio di un anno, strangolandolo con una coperta. Motivo: non aveva cibo sufficiente per nutrirlo. Piangeva continuamente per la fame, ha confessato alla polizia, non ne potevo più di sentirlo piangere, in casa non avevo cibo, l’ho ucciso perché non soffrisse più. Da quanto raccontano le autorità, la giovane donna si sarebbe rivolta al figlio Timur dicendogli “adesso starai bene, non soffrirai più la fame”. Poi l’ha seppellito nel cortile di casa, una povera casupola di legno nella campagna di chissà dove. Inizialmente la Khabitova aveva detto che il bambino si era allontanato da solo e si era perso, poi ha ammesso di averlo ucciso: “Non avevo abbastanza soldi per comprargli da mangiare” ha detto. Le circostanze però sono ancora misteriose. La donna aveva un lavoro, anche se da poco tempo e pagava addirittura una baby sitter che ammette che non c’era cibo in casa e lei stessa portava da mangiare al bambino. La madre omicida ha anche un altro figlio di 5 anni che al momento dell’assassinio del fratellino stava dormendo. Adesso la Khabitova rischia almeno 20 anni di carcere.