Mamme killer, ovvero mamme che uccidono i figli: un fenomeno incomprensibile ma purtroppo sempre più diffuso. L’ultimo clamoroso caso è quello della piccola Elena Del Pozzo, la bambina di appena cinque anni uccisa dalla madre Martina Patti in provincia di Catania. Come sottolineato da Marco Oliva nel corso di Iceberg Lombardia, era già successo più volte che una mamma uccidesse il proprio figlio anche in Lombardia.
Partendo proprio dal terribile caso di Elena Del Pozzo, la trasmissione ha voluto ricordare i casi più eclatanti di “mamme killer” registrati anche in Lombardia. Nella notte tra il 7 e l’8 marzo del 2021 quando in un appartamento di Cisliano in provincia di Milano Patrizia Coluzzi, 41 anni e già mamma di due gemelli soffoca la figlia Edith di appena due anni nel letto matrimoniale. Prima di tentare il suicidio lascia un biglietto al marito dal quale si stava separando con la scritta: “Tua figlia Edith non esiste più”.
Mamme killer, da nord a sud: i casi del passato in Lombardia
Solo pochi anni prima, una nuova tragedia con protagonista ancora una volta una mamma assassina avvenne ad Abbadia Lariana, in provincia di Lecco. Era il 25 ottobre del 2013 quando Christine Coulibaly, giovane madre di 25 anni uccide a colpi di forbice il figlio Nicolò di soli due anni. Tragedie incredibili che inevitabilmente con la memoria ci riportano indietro nel tempo, a Cogne, in Valle d’Aosta, esattamente 20 anni fa.
Era il 30 gennaio 2002 quando Annamaria Franzoni si rese protagonista dell’indimenticabile telefonata al 118 nella quale chiedeva aiuto per il piccolo Samuele Lorenzi, ucciso in casa all’età di tre anni. Nel 2008 la Cassazione aveva confermato la condanna a carico della Franzoni, ritenuta l’assassina del figlio: condannata a 16 anni ne ha scontati sei in carcere e cinque ai domiciliari. Ma dunque, cosa spinge una madre a uccidere il proprio figlio e qual è, se esiste, la differenza tra una mamma killer e un papà assassino? Una domanda destinata a non trovare ancora una risposta.