Dovrebbero essere 44mila i dipendenti impegnati nel Fisco italiano, in realtà a timbrare il cartellino sono solo 29mila persone. I 15mila statali che mancano sono frutto del taglio decennale della spending review. «È come scegliere allegramente di segare il ramo sul quale siamo seduti», il commento sarcastico di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. Quello del Fisco non è un caso isolato, lo dimostrano i Piao, i piani integrati delle amministrazioni (Pa) voluti dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. Come evidenziato da Il Messaggero, in quasi tutti quelli pubblicati la carenza media degli organici è del 30%. Tenuto conto del fatto che la Pubblica amministrazione (Pa) ha poco più di 3 milioni di dipendenti, vuol dire che mancano tra 900mila e un milione di statali.



Infatti, Renato Brunetta aveva spiegato in un’audizione in Parlamento che alla fine di questo decennio vedeva una Pubblica amministrazione (Pa) con 4 milioni di dipendenti, non tre. Anche per questo ha rilanciato le assunzioni, sbloccando il turnover. Ma la macchina resta in affanno. Ad esempio, la dotazione organica attuale dell’amministrazione giudiziaria «risulta appena sufficiente, se non proprio inadeguata, per poter assicurare i rilevanti compiti istituzionali e i servizi all’utenza che alla stessa fanno carico», è scritto nel Piano del ministero della Giustizia.



PA IN AFFANNO NONOSTANTE ASSUNZIONI E TURNOVER

Questa carenza si ripercuote non solo sull’efficienza del sistema, ma anche sulla vita reale. Basti pensare al caso di Stefano Leo, ucciso a coltellate due anni fa a Torino da Said Mechaquat, che doveva essere da tempo in carcere. Ci sono 40mila sentenze passate in giudicato non ancora eseguite, avverte infatti Massimo Battaglia (Unsa-Confsal). Nei tribunali sono stati inseriti 16.500 dipendenti a termine, di cui 8.125 già in servizio, ma le cose non stanno funzionando. «Molti sono nelle cancellerie, molti altri messi a non fare nulla per carenze organizzative». Secondo il Piao del ministero della Giustizia, dovrebbero esserci 43mila dipendenti, ma in servizio ce ne sono 34mila.



Quindi, lo sblocco del turnover voluto fortemente da Brunetta non basta a recuperare assunzioni congelate per un decennio. L’Agenzia delle Dogane, ad esempio, dovrebbe avere 12.500 dipendenti, ma ce ne sono solo 9mila. Neppure la ripresa dei concorsi basterà a colmare il gap. Secondo le previsioni, arriveranno a poco più di 10.600 dipendenti nel 2024. All’Inps invece sono 6mila i posti scoperti. Alle carenze si aggiunge l’anzianità del personale in servizio. Il Pnrr prova a dare una mano, ma le amministrazioni sempre più spesso non riescono a trovare le persone di cui hanno bisogno e i concorsi non riescono a coprire i posti messi a bando.