Probabilmente avremmo voluti essere tutti li ieri sera, sul rettangolo di gioco di Wembley, ad abbracciare Mancini e Vialli. Il commissario tecnico della nazionale italiana, e il suo collaboratore, storico ex compagno d’attacco durante gli anni ’80 e ’90 con la Sampdoria (i famosi Gemelli del Gol), hanno dato vita ad un commuovente abbraccio al rigore di Saka respinto da Donnarumma, lacrime di gioia, di stupore, e nel contempo anche di liberazione, giunte al termine di una partita senza dubbio tutta in salita, alla luce del gol subito al secondo di gioco nella bolgia di Wembley.
Il finale sembrava già scritto dopo soli due giri di orologio, e invece l’Italia ha saputo rialzare la testa, trovare il gol del pari con Bonucci, e portarla fino ai penalty, dove probabilmente l’inesperienza dei giovani inglesi è costata la Coppa. Mancini e Vialli sono stati due delle grandi anime di questa nazionale, e il loro abbraccio è divenuto quasi una sorta di must durante questo campionato europeo di calcio. I due si erano già stretti in particolare durante la partita degli ottavi di finale contro l’Austria, forse la sfida più complicata del cammino azzurro, poi si erano ripetuti anche contro il Belgio, quindi la Spagna, e infine ieri sera.
MANCINI E VIALLI, L’ABBRACCIO E’ IL SIMBOLO DELLA VITTORIA DELL’ITALIA
Un abbraccio che è il simbolo di un’amicizia vera e profonda, oltre che di un proficuo rapporto lavorativo, un legame iniziato ormai quasi 40 anni fa, e che ieri ha raggiunto il suo apice dopo che i due non erano riusciti a togliersi grandi soddisfazioni da calciatori con addosso la casacca azzurra. “La vita è fatta al 10% di quel che ci succede e al 90% di come l’affrontiamo”, disse un giorno proprio Gianluca Vialli, e mai parole, come ricorda la Gazzetta dello Sport, appaiono più azzeccate per questo momento, e per una squadra che ha tirato fuori l’orgoglio e che è tornata a giocarsela nei palcoscenici che contano dopo l’amarezza del mondiale 2018. Grazie ragazzi, grazie Mancini e Vialli… al prossimo abbraccio.