L’attentato in cui morì il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa avvenne nel cuore di Palermo, in via Isidoro Carini, il 3 settembre 1982. Un agguato di mafia consumato a colpi di Kalashnikov in cui persero la vita anche la moglie, Emanuela Setti Carraro, e l’agente della sua scorta Domenico Russo, entrambi allora 32enni. Poche settimane separavano il generale e prefetto di Palermo dal suo 62° compleanno quando, mentre Carlo Alberto Dalla Chiesa viaggiava in auto con la moglie seguito da quella con a bordo il poliziotto, un commando avrebbe aperto il fuoco senza lasciargli scampo. L’agente di polizia Domenico Russo sarebbe morto dopo 12 giorni di agonia, ricoverato in ospedale per le gravissime ferite riportate.



Ancora oggi, come per le stragi di Capaci e via D’Amelio in cui morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l’ombra di verità non dette e depistaggi si insinua tra le maglie atroci dell’attentato di via Carini. E la morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo sono ancora in parte immerse in una fitta cortina di misteri. Condannati all’ergastolo come mandanti della strage del 3 settembre 1982 costata la vita a Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci, ritenuti registi di una delle pagine più sconvolgenti tra le spire di Cosa Nostra.



L’agguato di mafia a Palermo: Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso con la moglie e un agente della scorta

Il 3 settembre 1982, Carlo Alberto Dalla Chiesa viaggiava tra le vie di Palermo a bordo di un’auto con la moglie, Emanuela Setti Carraro, seguito dall’agente della sua scorta, Domenico Russo. Giunti in via Isidoro Carini, furono investiti da una scarica di colpi di Kalashnikov esplosa da un commando in azione su un veicolo di grossa cilindrata e una moto. Per il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la giovane moglie, un’infermiera appena 32enne sposata poco tempoi prima, la morte arrivò nell’immediatezza dell’agguato, mentre il poliziotto di scorta morì 12 giorni più tardi in ospedale.



Domenico Russo fu uno dei primi agenti a morire in un attentato di mafia, tra le prime vittime in divisa di una lunga e sconvolgente serie di omicidi. Secondo quanto emerso, pur nella persistenza di ombre intorno alla matrice dell’attentato, la morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa sarebbe stata decisa nel contesto delle dinamiche interne ai gruppi mafiosi dell’epoca, in particolare nella determinazione della sfera corleonese di neutralizzare un potenziale ostacolo alla sua ascesa nel territorio.

I mandanti della strage di via Carini in cui morì il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa

La giustizia avrebbe accertato la responsabilità di Cosa Nostra nell’agguato in cui morirono Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo. Il processo si chiuse con le condanne in via definitiva a carico di coloro che furono ritenuti i killer, esecutori materiali di un crimine dalla grammatica atroce (Raffaele Ganci, Giuseppe Lucchese, Vincenzo Galatolo, Nino Madonia con i collaboratori di giustizia Calogero Ganci e Francesco Paolo Anzelmo) e a carico dei boss ritenuti mandanti della strage di via Carini (Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci).

Nel 2013, intercettato dalla Dia durante una conversazione in carcere con Alberto Lorusso, riporta Antimafiaduemila.com, Totò Riina avrebbe parlato dell’attentato a Carlo Alberto Dalla Chiesa in questi termini, spiegando i momenti chiave della strage in cui morì Carlo Alberto Dalla Chiesa: “Appena è uscito lui con sua moglie, lo abbiamo seguito a distanza. Potevo farlo là, per essere più spettacolare, nell’albergo, però queste cose a me mi danno fastidio… (…) A primo colpo, a primo colpo ci siamo andati noi altri… eravamo qualche sette, otto di quelli terribili, eravamo terribili. Nel frattempo lui era morto ma pure che era morto gli abbiamo sparato là dove stava, appena è uscito fa… ta… ta…, ta… ed è morto”. Più volte la figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la conduttrice Rita Dalla Chiesa, ha parlato dell’omicidio raccontando dettagli di una storia in gran parte ancora da scoprire…