Mandragora confusa con gli spinaci, dieci persone sono rimaste intossicate nel napoletano a causa della somiglianza delle foglie con la verdura velenosa. Le persone intossicate appartengono a tre nuclei familiari differenti: avrebbero mangiato verdura, di quella velenosa probabilmente, comprata in differenti negozi dei comuni di Monte di Procida e Quarto. I carabinieri di Pozzuoli sono intervenuti nella giornata di oggi all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli: una persona intossicava è in prognosi riservata. I sintomi rilevati dalle persone rimaste intossicate – informa Rai News – sono stati problemi gastrointestinali e allucinazioni. Sintomatologia che è riconducibile proprio alla mandragora, pianta che sarebbe finita sulla tavola delle persone intossicate per la somiglianza delle foglie con gli spinaci e le biete. L’Asl Napoli 2 ha allertato le altre strutture ospedaliere del napoletano per il probabile arrivo di altre persone intossicate nelle prossime ore.
I carabinieri di Pozzuoli e i Nas stanno setacciando le zone interessate allo scopo di effettuare ritiri di verdure che presenterebbero rischi per la salute. Le verdure velenose acquistate dagli intossicati sono sfuse, dunque non vi sarebbero rischi per le verdure confezionate. Peraltro, si tende a escludere che l’acquisto delle verdure poi rivelatesi velenose possa essere avvenuto nel mercato nero, dove i prodotto sono più a buon prezzo. Piuttosto, si tratterebbe di un errore commesso in cima alla filiera del mercato all’ingrosso, dal momento che il prodotto è stato acquistato da differenti acquirenti.
Mandragora velenosa, come distinguerla dalla verdura?
Di mandragora ne ha parlato Valerio Giaccone, esperto di sicurezza alimentare dell’Università di Padova. Il professore ha dichiarato al Corriere della Sera che “è possibile scambiare la mandragora con lo spinacio, anche perché può capitare che alcune piante velenose si mescolino a quelle normali. Episodi del genere possono accadere se si va per campi, in cerca di erbette – ha continuato – ma non in un negozio dove è accaduto tutto questo“. Inoltre, ad oggi c’è sempre più una scarsa conoscenza delle piante, dal momento che arrivano nelle tavole dei consumatori sotto forma di cubetti surgelati.
La somiglianza delle foglie di verdura con la mandragora è confermata anche dal botanico e vice direttore della Fondazione del Museo Civico di Rovereto, Alessio Bertolli. “Una persona non esperta potrebbe confondere facilmente le foglie, molto simili – ha dichiarato – Se ingerita può dare una lieve sonnolenza e difficoltà respiratorie fino al coma e alla morte“. Tuttavia la madragora si può riconoscere dal fatto che “ha delle foglie basali prive di peli e i suoi fiori non si sviluppano da un fusto ma partono direttamente dal terreno“. “È proprio in autunno che la mandragora è più facilmente distinguibile – ha concluso Bertolli – mostrandosi con fiori campanulati e bacche gialle“.