Prosegue l’inchiesta sulla baby gang di Manduria e sulla morte di Antonio Stano. A “La Vita in Diretta” sono stati pubblicati gli agghiaccianti messaggi nella chat della comitiva degli “orfanelli”. «Mazzate, proprio mazzate. Con le mazze in testa, uno di noi sul volto gliel’ha data», dice uno dei bulli di Manduria. Non solo messaggi, ma anche audio choc. Parole di odio sulle bestialità commesse: «No ragazzi, dovevate vedere. Siamo entrati piano piano. In un secondo quello si è girato trovandosi in casa 5, 6 persone con le mazze. Infatti ha lanciato un urlo e ha perso la voce». Tanti messaggi registrati e condivisi insieme ai video. Ora fanno parte del castello di accuse contro i 14 indagati, 8 dei quali arrestati. Intanto Tiberio Timperi ha segnalato un altro caso, con il Tribunale di Brindisi che ha disposto d’urgenza l’amministrazione di sostegno per un pensionato di Mesagne che risulta avere problemi psichici ed è oggetto di scherno sui social. Qualcosa si sta mettendo in moto… (agg. di Silvana Palazzo)



MANDURIA, VICINI ANTONIO STANO SEGNALARONO VIOLENZE

Durante una delle tante aggressioni a casa di Antonio Cosimo Stano, uno dei vicini intervenne inseguendo il branco. La banda di ragazzini che si “divertiva” a torturare il pensionato di Manduria rischiò di essere scoperta da un vicino che li inseguì con la macchina. L’episodio, di cui non si era ancora parlato, lo ha raccontato – come riportato da La Voce di Manduria – lo stesso protagonista nel verbale di sommarie informazioni a cui è stato sottoposto con gli altri residenti di via San Gregorio Magno. Il vicino di Stano ha raccontato ai poliziotti che verso la fine di marzo, mentre rientrava a casa attorno alle 23, aveva notato alcuni ragazzi a bordo di una Fiat Punto di colore grigio, ferma in mezzo alla strada con il motore accesso. La posizione della macchina era proprio quella del civico dove abitava il pensionato, morto il 23 aprile per cause ancora poco chiare. L’uomo, insospettito dalla posizione dell’auto e consapevole degli atti vessatori di cui era vittima il vicino, annotò il numero di targa.



LA REAZIONE DI UN VICINO DI STANO

Questa mossa del vicino di Antonio Cosimo Stano risulta molto utile agli investigatori, che hanno subito individuato il proprietario del mezzo. Ma l’uomo ha fornito il resto del racconto. Parcheggiò davanti alla sua abitazione e vide i ragazzi allontanarsi di corsa, evidentemente disturbati dal suo arrivo. Preoccupato per quello che potevano aver fatto all’interno della casa del pensionato disabile, e con l’obiettivo di individuarli, si mise in marcia e provò a raggiungere l’auto in fuga, che percorse tutta la lunga via San Gregorio Magno fino all’incrocio con via San Pietro per girare in direzione mare facendo perdere le tracce. In un’altra occasione fu la moglie del vicino a notare la stessa Fiat Punto colore grigio fermarsi davanti a casa di Antonio Cosimo Stano. In quel caso però un ragazzo prese a calci la tapparella della porta finestra. «Allarmati da tale situazione, sia io che gli altri vicini abbiamo provveduto a segnalare gli episodi alla polizia e ai carabinieri».

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