Maneskin, bocciatura made Usa

Maneskin bocciati dalla rivista musicale americana Pitchfork, tra le più autorevoli al mondo. “Rush!”, il nuovo album della band romana, non piace e viene valutato con un punteggio di 2 su 10. Il critico Jeremy D. Larson definisce il disco “assolutamente tremendo sotto ogni punto di vista”, nonostante per la band in sé vengano spese belle parole, almeno in apertura di articolo. La recensione negativa “made in Usa” non è certo la prima per Damiano e compagni: già l’Atlantic aveva valutato negativamente l’album qualche settimana fa, domandandosi: “Dovrebbero essere i Maneskin a salvare il Rock and Roll?”.



La nuova recensione di Pitchfork rincara la dose. Il disco viene definito come irritante dal punto di vista vocale, banale da quello della scrittura dei testi e monodimensionale nelle melodie. “È un album rock che suona tanto peggio quanto più è alto il volume al quale lo si ascolta”, scrive il critico.

Maneskin bocciati: “Sembra Seven Nation Army durante una partita di calcio”

“Anche se accetti la premessa che i Maneskin sono “fanatici della musica” che amano il “rock”, rimarrai deluso nell’apprendere che nient’altro su Rush! dà quell’impressione. La loro influenza principale sembra essere il canto “Seven Nation Army” durante una partita di calcio, seguito da vicino dai Red Hot Chili Peppers dell’era tarda, seguiti ampiamente dal nulla. Nell’incredibile “Mammamia”, il basso, la chitarra e la voce sono eseguiti quasi interamente all’unisono marziale. È una scelta affascinante che fa venire in mente la pratica della banda di quarta elementare o l’emicrania” si legge nella critica di Jeremy D. Larson su “Rush!”, album dei Maneskin.



La recensione prosegue: “A partire dalla copertina che mostra le reazioni contrastanti della band mentre scrutano la gonna di una scolaretta, la libido dei Maneskin non raggiunge mai quella qualità diffidente, pansessuale e trasgressiva a cui mirano. Ogni riga su orgasmi, fluidi e sesso orale sembra che ti sia stata improvvisamente trasmessa in metropolitana”. E infine, una domanda: “Per chi è questo? Dov’è quell’ascoltatore rapito dei Maneskin? Mette a dura prova la credulità immaginare Rush!”.

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