I Maneskin sono carichi e soprattutto pronti con una esibizione all’altezza del palco ”mastodontico” dell’Eurovision Song Contest. Lo hanno definito così in una intervista rilasciata a La Stampa, nella quale hanno parlato delle loro sensazioni in vista della finale. Dopo essere stati messi tra i favoriti dai bookmaker, dopo aver visto salire gli stream della loro ”Zitti e buoni” su Spotify a livello globale (tanto da essere i primi tra gli artisti in gara per ascolti), dopo aver vinto il premio per il miglior testo dell’Eurovision, dopo aver ricevuto i complimenti da Little Steven, se dovesse arrivare la vittoria ”sappiamo che ce lo saremmo meritato”.
Damiano, Victoria, Ethan e Thomas si direbbero infatti onorati e grati se vincessero in una competizione europea con la loro musica. Rimangono comunque con i piedi per terra e super concentrati sull’esibizione i Maneskin, cercano di non pensare troppo all’essere i favoriti e a focalizzare tutta la loro energia sulla performance. La quale, per come ne parlano, sarà una bella botta di vita, molto più grande di quella che in Italia abbiamo visto al Teatro Ariston per il Festival di Sanremo. Vinto a marzo proprio con Zitti e buoni, ad oggi dicono: ”Lo avremmo vinto anche con un’altra canzone. Nella musica italiana siamo proprio un’altra cosa e la gente l’ha capito”.
L’esibizione dei Maneskin per il palco di Rotterdam
Ad aiutare i Maneskin a montare la performance per l’Eurovision Song Contest è stato Claudio Santucci (il più importante scenografo di concerti live italiano), con cui hanno studiato anche i movimenti delle telecamere che seguiranno ognuno di loro e ogni strumento. A La Stampa hanno accennato qualcosa su quello che vedremo: ”Stiamo parlando di un palco mastodontico rispetto a quello di Sanremo e qui ci si può sbizzarrire. Ci saranno fiamme, delle autentiche fiamme altissime che quando le abbiamo provate ci hanno spaventate. Il calore, fortissimo, ti arriva in faccia come una botta”.
Damiano ha poi detto di essere pronto a trasmettere quella ”rock attitude” che li contraddistingue nel panorama musicale italiano. Garantisce inoltre a chiunque voglia sentirsi tirato dentro di dare anche solo un’occhiata all’esibizione perché sarà facile rimanere incollati al televisore per tutto il tempo della canzone. I primi a puntare sui Maneskin per la vittoria sono i dirigenti di Rai 1 (canale in cui va in onda la finale sabato 22 maggio), il vicedirettore Claudio Fasulo ha detto che se dovesse succedere si pensa già a quale città affidare l’edizione del prossimo anno. Sempre Fasulo ha rivelato che nel 2017, quando Francesco Gabbani era super favorito, si fecero delle riunioni ed uscì il nome di Torino.
Maneskin: ‘Il clima è di grande festa non di competizione’
Nell’intervista a La Stampa, i Maneskin hanno anche replicato a quello che stanno riscontrando da parte di tutta l’Europa e dirsi felici sarebbe riduttivo: ”Sapere che quello che fai piace a orecchie attente come quelle inglesi è un stimolo. Stiamo facendo amicizia con artisti di tutte le nazionalità. Il clima è quello di una grande festa e non di estrema competizione come a Sanremo”. Si ritrovano anche ad avere i fan olandesi ad aspettarli sotto l’albergo, e ricevono solo grandi complimenti per la performance. E poi hanno notato da parte dei giornalisti degli altri Paesi un vero e profondo interesse nei loro confronti.
Sembra andare tutto per il verso giusto dunque, i Maneskin sembrerebbero sulla strada giusta per continuare ad esportare musica italiana di qualità in Europa anche dopo la competizione a Rotterdam. Approfittando della grande visibilità che gli sta già dando l’Eurovision Song Contest, senza essersi neanche ancora esibiti in diretta dal palco, sperano inoltre di tornare a suonare proprio in giro per l’Europa. Intanto è previsto il tour in Italia da dicembre, e lavoreranno per la seconda parte dell’album ”Teatro d’ira”.