“E’ questa la band che dovrebbe salvare il rock’n’roll” scrive la rivista americana The Atlantic parlando di Rush! il nuovo disco dei Måneskin. Gli americani, che il rock’n’roll lo hanno inventato, una o due cose ne dovrebbero sapere di, appunto, rock’n’roll. Per cui, se il giornalista dice che “l’album non dimostra che il fascino della band sia la sua musica. I testi sulle feste, il sesso e la superficialità dell’industria musicale sono per lo più timidi tentativi di scioccare e infastidire. Le canzoni dei Måneskin sono così chiaramente riciclate, così sfacciatamente mediocri, che l’idea del gruppo che accende una guerra culturale tra rock e pop sembra tragica nella migliore delle ipotesi. L’appeal della band deidei Maneskin è chiaro. Con gli occhi cerchiati di macchie di procione, i vestiti androgini che cadono in continuazione dai loro corpi a forma di Cybertruck, i quattro membri gestiscono la loro figaggine con aplomb. Durante le esibizioni dal vivo, eseguono coreografie flosce che giocano sul nostro bisogno primordiale di prendersi cura di persone che sembrano destinate a cadere. Se non si pensa che tutto ciò sia casuale, l’attrattiva della band è un argomento frequente delle loro canzoni. Immagine, buffonate, flirt: questi – chiosa il giornalista Kornhaber – sono stati a lungo strumenti di atti di successo sia nel pop che nel rock”.



Vabbè noi e tanti altri queste cose le abbiamo dette sin da subito ma – guai – non si poteva parlare male dei Maneskin perché Amadeus diceva che invece sono bravissimi. Se qualcuno ha ancora dei dubbi sul gruppo romano, vada a vedersi il lancio pubblicitario del nuovo disco Rush!: una idea così tamarra come se ne vedono poche. Un finto matrimonio a Palazzo Brancaccio a Roma, luxury location per eventi -celebrato dall’ex direttore artistico Gucci Alessandro Michele. Damiano, Victoria, Ethan e Thomas si sono presentati al “matrimonio” tutti e quattro vestiti di bianco, ognuno con un mazzo di fiori rossi.



Victoria vestita da sposa con tanto di velo, come anche Ethan, fa coppia con Thomas. Il batterista, in un ampio abito a bomboniera, sottobraccio a Damiano. I quattro ragazzi dei Maneskin si sono giurati “unione” (“non così sacra”) eterna nel nome del rock and roll. Ognuno dei dei Maneskin ha promesso solennemente agli altri di rimanere insieme per sempre con tanto di baci in bocca. Erano presenti Baz Luhrmann, Fedez, Manuel Agnelli, Machine Gun Kelly,  Dybala, Sabrina Impacciatore, Paolo Sorrentino, Fletcher Donohue, Benedetta Porcaroli, Cathy La Torre, Floria Sigismondi. Insomma “la gente che conta”.



Cosa rimane oltre un fenomeno costruito a tavolino? Al di là del campanilismo e del fatto che attirino click? Damiano, Victoria, Ethan e Thomas sono poco più che influencer, alla stregua di una Ferragni. E se idei Maneskin vogliono lasciare il segno nella musica, lo lasceranno solo nella commedia all’italiana, quella più becera di cui non si sentiva la mancanza.