I Maneskin hanno smentito le voci che circolavano su Simon Cowell, da più parti indicato come nuovo manager della band. Il tutto era partito da un articolo del New York Times che, menzionando il successo di Damiano David e soci nel mondo, aveva messo la pulce nell’orecchio a tutti gli italiani usando queste parole: “Alcuni giornali si sono chiesti se l’agenzia di management italiana avesse iniziato a sentirsi troppo stretta per le aspirazioni internazionali dei Maneskin e il nome di Simon Cowell, la mente dietro The X-Factor, è emersa come quello del possibile successore“.



E’ stato infatti poco dopo la loro vittoria all’Eurovision Song Contest 2021 che la manager storica Marta Donà, dell’agenzia di management LaTarma, ha annunciato lo scioglimento del loro percorso insieme di quattro anni “pieni di sogni da esaudire. Avete deciso di proseguire senza di me, ho il cuore spezzato, ma vi auguro il meglio”.



Maneskin su Cowell manager: “No, non è vero”

Su chi sia il nuovo manager dei Maneskin non si sa ancora niente, ma intanto la band romana ha negato con un secco “No, non è vero” le voci che volevano l’inglese Simon Cowell loro nuovo manager. La questione è stata tirata fuori durante un’intervista rilasciata in occasione dell’ospitata al Polsat SuperHit Festiwal 2021, l’evento che si è tenuto in Polonia e che ha fatto tanto discutere per il bacio tra Damiano e Thomas. I quattro ragazzi del gruppo hanno spiegato che incontrarono Cowell un paio di anni fa, ma a quel momento non ne seguirono altri.



Negli ultimi giorni i Maneskin sono stati in giro per l’Europa per esibirsi e farsi conoscere, facendo tappa ad Amsterdam e anche a Berlino. Sono di recente tornati in Italia, mentre la loro musica continua a salire nelle classifiche di tutto il mondo: il brano “I wanna be your slave” è entrato nella top 10 della classifica inglese dei singoli ed è in testa ad una delle classifiche rock di Billboard. L’ultima canzone che si è aggiunta a completare il successo è la cover di “Beggin'”, che spopola anche grazie a TikTok.