Non poteva mancare di beffeggiare l’Ungheria di Viktor Orban, i Maneskin, l’occasione era unica. L’edizione 2021 degli Mtv Europe Music Awards infatti si è tenuta a Budapest, capitale del paese che dichiaratamente è in guerra con omosessuali, Lgbt e quant’altro.

Lo scorso giugno infatti il parlamento ungherese ha approvato il disegno di legge volto a vietare la “promozione dell’omosessualità ai minori“, presentato da Fidesz – il partito del Primo ministro Viktor Orban: “Al fine di garantire la protezione dei diritti dei bambini – si legge nel testo – la pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono la deviazione dall’identità di genere, il cambiamento di genere e l’omosessualità non devono essere messi a disposizione delle persone di età inferiore ai diciotto anni” dice il testo di legge. In realtà una legge a protezione dei minori, non contro i gay o i trans come ha spiegato lo stesso Orban. Ma tant’è. I Maneskin hanno fatto “triplete” per citare l’Inter di Mourinho, dopo aver vinto il Festival di Sanremo e l’Eurovision Song Contest, ecco anche uno dei premi degli Mtv Ema, quello della categoria Best Rock. battendo i quotatissimi e celeberrimi Foo Fighters e Coldplay.



CANZONI GENDER FLUID

Ma c’è di più in questa vittoria. Se il chitarrista del gruppo ha ironizzato nei confronti dei loro rivali Cugini di campagna che hanno dichiarato loro guerra (ironicamente?) indossando lo stesso abito di uno di loro, Damiano si è presentato vestito come il protagonista del Rocky horror picture show che come si sa era un trans, vestito in succinti abiti con giarrettiere, calze a rete e slip in vista. Nel momento di ricevere il premio, la stoccata di Damiano: “Quest’anno, in particolare, bisogna andar fieri del nostro paese per i risultati raggiunti non solo da noi ma da tanti sportivi e personalità della cultura. Peccato per i diritti civili, dove continuiamo a rimanere indietro e invece per noi sarebbe stata la vittoria più importante”. Ma davvero i Maneskin meritano tutto questo riconoscimento mondiale, musicalmente parlando? Il dibattito sta dividendo in due il popolo italiano come non accade neanche nella politica. Però viene da pensare che forse ha ragione il giornalista Antonio Socci quando, in un articolo sul suo blog, si domanda “Che cosa possiedono di così speciale?. A questa domanda nessuno riesce a rispondere che ciò accada per le loro canzoni”. Socci cita Gramellini che aveva scritto: “Per usare una parola alla moda, sono fluidi. Damiano è un maschio che si trucca senza perdere virilità. Victoria è una donna che fa la dura senza perdere femminilità”. I Maneskin, dice ancora Gramellini, rappresentano “la normalità per i ragazzi di oggi”. Commenta Socci che dunque “il successo planetario dei Maneskin non è dovuto alle canzoni ma all’ideologia che essi incarnano e interpretano, alla loro capacità di esprimere fisicamente, teatralmente, la nuova normalità, il nuovo canone della fluidità, a cui bisogna omologarsi”. Esagerazione? Socci, si sa, è un giornalista che appartiene politicamente alla destra, ma il suo ragionamento non è privo di argomentazioni. Dice bene anche Francesco Prisco su Ilsole 24 Ore, giornalista non certo di destra: “La rivoluzione sessuale nella musica è roba di 50 anni fa: la dobbiamo a gente come David Bowie, Lou Reed, Marc Bolan. Il glam era un genere «fluido» prima ancora che inventassero il termine fluido. I Måneskin si sono appropriati di questo immaginario, griffandolo Gucci, rendendolo di sicuro meno impegnativo e, se possibile, ancora più cool”. Noi, nel nostro piccolo. l’abbiamo sempre detto: se i Maneskin si fossero presentati a Sanremo e ai concerti vestiti in jeans e t shirt, come facevano quando si esibivano per le strade di Roma, avrebbero avuto lo stesso successo mondiale? Vediamo se si alza un nuovo dibattito sui social.



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