Decisamente brutta la disavventura capitata ad un uomo che ha acquistato un involtino: aprendo la confezione ha fatto una macabra scoperta, precisamente, un pezzo di dito. Questa curiosa e per certi versi raccapricciante nuova ci giunge dall’Emilia Romagna, precisamente dalla provincia di Imola, dove un uomo, ignaro di tutto, ha comprato la carne al supermercato per poi arrivare a casa e trovare un corpo estraneo. La vittima, un consumatore di San Lorenzo di Lugo, ha immediatamente fatto segnalazione ai carabinieri, e questi hanno fatto scattare l’indagine. La procura di Ravenna sta infatti effettuando le opportune verifiche per cercare di capire a chi appartenga questo dito; disposto l’analisi del Dna di quello che ad un primo sguardo sembrerebbe essere il residuo di un frammento di una falange umana. L’indiscrezione è raccontata dall’agenzia Ansa e poi ripresa a cascata da numerosi portali online, e stando ad un primo controllo delle forze dell’ordine sarebbe stato escluso che anche le altre confezioni di involtini fossero contaminate con altri “resti umani”. Inoltre, si è scoperto che l’involtino con il dito era stato confezionato da un’azienda in Spagna.
MANGIA INVOLTINO E CI TROVA DENTRO UN DITO: POCHI GIORNI FA UN RAGAZZO…
E’ quindi molto probabile che proprio nel territorio iberico si sia verificata la contaminazione: non è infatti da escludere che, nell’azienda di macellazione, l’addetto abbia subito un infortunio al dito mentre stava effettuando qualche particolare pratica, e quindi la falange sarebbe poi caduta nella carne senza che nessuno riuscisse a recuperarla. Non è ovviamente il primo episodio di corpi estranei che finiscono nel cibo. Negli scorsi giorni era infatti salito alla ribalta della cronaca la vicenda di un ragazzo che era finito in ospedale dopo che gli era stato scoperto un pezzo di metallo nel suo esofago, ingerito dopo che lo stesso si era cibato con un trancio di pizza. Anche quel caso si era verificato in Emilia Romagna, e sulla vicenda stanno indagando i carabinieri del Nas di Bologna assieme al Ris di Parma.