“DIMEZZARE CONSUMO DI CARNE E LETTICI PER CRISI CLIMA”

I cittadini britannici sono chiamati a ridurre il consumo di latticini e carne, arrivando anche a dimezzarlo, se vogliono raggiungere effettivamente l’obiettivo delle zero emissioni. Lo ha segnalato l’ente governativo che vigila sul clima, il Comitato per il Cambiamento Climatico, secondo cui, in uno scenario ideale, il consumo di questi alimenti dovrebbe dimezzarsi entro il 2050 e i prodotti andrebbero sostituti con altri a base vegetale. Questa proposta rientra nei nuovi obiettivi “net zero” raccomandati al nuovo ministro per l’Energia Ed Miliband.



Infatti, la commissione gli ha mandato una lettera con cui indicano al governo che deve ridurre le emissioni di CO2 dell’81% entro il 2035 rispetto al 1990, che è l’anno di riferimento. Come spiegato dal Telegraph, ciò comporta una riduzione di 200 milioni di tonnellate rispetto all’attuale livello di 384 milioni di tonnellate. Secondo il presidente della commissione Piers Forster è fondamentale che i cittadini britannici modifichino la propria dieta, perché sarebbe un cambiamento chiave nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.



D’altra parte, non ha precisato come la Gran Bretagna potrebbe ridurre il consumo di carne, ma le opzioni potrebbero includere la riduzione dei sussidi per il bestiame, la tassazione dei prodotti a base di carne e un giro di vite da parte delle autorità di regolamentazione sulla pubblicità.

GOVERNO UK TEME REAZIONI DI AGRICOLTORI E ALLEVATORI

Infatti, la commissione esorta il governo a ridurre il numero di capi di bestiame, in particolare ovini e bovini, sostenendo che il metano da loro prodotto rappresenta una delle cause principali della crisi climatica. Non sono d’accordo gli agricoltori e allevatori, che rischiano di essere colpiti duramente da queste misure. “Le quantità di metano prodotte dall’agricoltura sono minime rispetto alle emissioni prodotte dai trasporti e da altri settori“, ha dichiarato David Handley di Farmers for Action al Telegraph. “Queste regole e norme stanno devastando il settore e la capacità del Regno Unito di produrre il proprio cibo“, ha aggiunto.



Claire Coutinho, segretario ombra per l’Energia, è consapevole dei rischi di misure così drastiche: “Se aumentiamo il costo dell’energia, se costringiamo le persone a cambiare la loro dieta o se in generale rendiamo la vita difficile ai cittadini di questo Paese mentre vedono le emissioni di carbonio salire alle stelle in luoghi come la Cina, questo porterà a disordini pubblici“. Ma Tania Kumar, direttore della Confederazione dell’Industria Britannica (CBI), ritiene si schiera dalla parte della commissione: “È chiaro che per raggiungere l’obiettivo del 2030 e andare ancora oltre per il 2035 è necessario un cambiamento radicale nelle azioni“.