Manila Nazzaro è stata eletta Miss Italia nel 1999. Occhi verdi, bionda, alta 1,78 m. A incoronarla è stato un vero monumento del cinema Italiano: Alberto Sordi. Al suo fianco Fabrizio Frizzi, conduttore dell’intera kermesse. Di quella sera, Manila, attrice tra i volti più celebri e amati, serba un “ricordo meraviglioso”. Oltre a vincere il titolo nazionale, conquistò anche il titolo di Miss Cinema ed il 2° posto di Miss Eleganza. In breve, un successo tumultuoso per una semplice ragazza nata a Foggia e arrivata al Nord con una valigia piena di sogni. Intervistata tra le pagine de Il Giornale, esordisce: “Quanto è stata importante la parentesi di Miss Italia nella mia carriera? È stata fondamentale! Quello è un ambiente sano. Fatto da persone per bene. Che sono riuscite a trasmettermi una forma mentis che poi mi è stata utile nella vita”. Il concorso ad oggi, sarebbe però fa un passo dall’addio. “Ma sono certa che Miss Italia non sparirà – esordisce l’ex modella carica di ottimismo – Si tratta di un concorso che fa parte integrante della cultura italiana. Esattamente come il Festival di Sanremo. La canzone, al pari della bellezza femminile, sono elementi del nostro patrimonio nazionale”.
Manila Nazzaro: “Miss Italia non sparirà!”
Innegabile però, il calo degli ascolti delle ultime edizioni di Miss Italia. “Non si può paragonare l’audience di Miss Italia ai tempi della Rai con quelli più recenti su La7. La Rai resta un colosso, La7 è una emittente giovane e valida ma che non può garantire ascolti record”. Secondo Manila Nazzaro, il concorso non ha risentito della recente campagna del #MeToo: “Non credo. Anzi, ho molto apprezzato il coraggio di Patrizia Mirigliani che non si è piegata a certi diktat demagogici”. Poi precisa: “L’idea sbagliata, ad esempio, di non far sfilare le ragazze in costume da bagno. Patrizia non ha ceduto. E ha fatto benissimo”. Negli Usa, per Miss America, è andata diversamente ma lì “ha vinto il solito bigottismo americano. Come se, per dimostrare il proprio valore, le donne debbano rinunciare al fascino del proprio corpo”. “Il concorso è un punto di partenza. – aggiunge – Un trampolino di lancio. Il talento, se c’è, verrà fuori dopo. Abbinando alla bellezza, la passione, lo studio, l’impegno e il carattere”.