Vi è mai capitato di fare una gaffe clamorosa nel tentativo di deridere un’altra persona? Potremmo chiedere a Manlio Di Stefano cosa si prova, visto quanto accaduto nelle ultime ore. Tutto parte dal “caso Etna”. Ci riferiamo al manifesto con cui Matteo Salvini annuncia il suo arrivo in Campania. Sta circolando in Rete una versione in cui si vede l’Etna sullo sfondo. Questo ha suscitato l’ilarità dei social, con l’accusa al leader della Lega di non saper distinguere il Vesuvio dall’Etna. Lui ha smentito tutto, pubblicando una doppia versione: quella col Vesuvio, sostenendo che sia l’originale, l’altra con l’Etna, che sarebbe frutto di una “manipolazione”. Sulla vicenda è intervenuto il Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri, il problema è che Di Stefano, nel tentativo di voler sbeffeggiare Salvini, ha commesso gaffe. «Da parte di #Salvini si tratta semplicemente di un déjà-vu di quando cantava sui napoletani “O Vesuvio lavali col fuoco”. Siccome il Vesuvio è inattivo e non può farlo come lui ha sempre desiderato, l’ha sostituito con l’Etna che invece è attivo. Povera Italia», ha twittato.
MANLIO DI STEFANO E LA GAFFE SUL CASO SALVINI-ETNA
Purtroppo, il Vesuvio è tutt’altro che un vulcano inattivo. È classificato infatti tra i vulcani attivi più pericolosi al mondo. Evidentemente il suo attuale stato di quiete ha tratto in inganno Manlio Di Stefano. Ma c’è una grande differenza tra lo stato quiescente, quindi di apparente tranquillità del Vesuvio, e quello di inattività. Nessun dubbio, dunque, sulla clamorosa gaffe dell’esponente del Movimento 5 Stelle, mentre permane su quella di Salvini. «Ma quale foto dell’Etna, mai pubblicata. È solo una micidiale cantonata di Scanzi», dicono all’AdnKronos dallo staff della comunicazione social del leader della Lega. Il riferimento è all’attacco del giornalista del Fatto Quotidiano. «Ho già scritto tutto sui social, dire di più mi parrebbe troppo per l’ennesima figura da pinolo di Salvini», ha detto Andrea Scanzi all’AdnKronos. Ma la macchina social leghista, guidata da Luca Morisi, ribadisce: «Scanzi sostiene che l’immagine del post di Salvini sia stata sostituita, è vero: ma per un dettaglio che non c’entrava con l’Etna o il Vesuvio, ha preso una cantonata micidiale». Ok, ma ora chi difende Di Stefano?