Nonostante Sergio Mattarella abbia più volte specificato che non si ricandiderà per un secondo mandato, il noto sondaggista e saggista Renato Mannheimer, si dice convinto che alla fine lo stesso possa restare al Quirinale per altri sette anni. “Abbiamo tutti letto le frasi di Mattarella – spiega Mannheimer parlando con i microfoni dell’Adnkronos – che più volte ha detto di non avere nessuna intenzione di volersi ricandidare, ma più passano i giorni e ci avviciniamo alla prima votazione, più mi convinco che un Mattarella bis è più che un’ipotesi ma una possibilità credibile, con un fondamento concreto”.
Secondo il sondaggista sia il Partito Democratico che il Movimento 5 Stelle starebbero pensando proprio ad un Mattarella Bis: “Pd e 5Stelle lo hanno detto o fatto capire; non lo dice Berlusconi per forza di cose, viste le sue aspirazioni, ma il Cavaliere la potrebbe ritenere una via d’uscita, qualora non si trovasse un nome condiviso. Se fanno circolare il nome di Mattarella, in fondo, è perché sanno che una possibilità c’è. Mattarella ha detto di no ma all’ultimo minuto, di fronte a una situazione bloccata, davanti all’emergenza della pandemia, potrebbe anche ripensarci”.
MANNHEIMER “MATTARELLA BIS E DRAGHI PREMIER SOLUZIONE PERFETTA”
Stando Mannheimer il candidato più forte dopo Mattarella sarebbe Draghi, ma negli ultimi giorni la sua candidatura sarebbe un po’ scemata, di conseguenza si paleserebbe all’orizzonte una soluzione perfetta: “Davanti a tutti io metto ancora Draghi che mi sembra quello con più chance, anche se a causa della pretattica dei partiti, il suo nome mi sembra un po’ in discesa. La permanenza di Draghi a palazzo Chigi e la conferma di Mattarella al Quirinale sarebbe la soluzione perfetta”.
La pensa però diversamente il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ieri ospite negli studi di Non è l’Arena di Massimo Giletti: “Patto Mattarella-Draghi di un anno? Conoscendoli entrambi non credo proprio. Sono due personalità molto rispettose delle istituzioni. Draghi lo ha detto con chiarezza si ritiene un nonno al servizio delle istituzioni. Per cui che resti a Palazzo Chigi o che vada al Colle, l’importante per l’Italia è averlo a disposizione”.