Calogero Mannino, ex ministro della Dc, ha detto la sua in merito ai cinque quesiti del Referendum della Giustizia che verranno votati il prossimo 12 giugno in occasione dell’Election Day. “Io domenica andrò a votare a Sciacca, mio comune di residenza, e voterò cinque sì”, queste sono state le sue parole nel corso di una intervista rilasciata ad Adnkronos. L’ex politico ha a cuore, in particolare, il quesito n. 2, ovvero quello sulla limitazione delle misure cautelari, in quanto nell’ambito di una indagine per concorso esterno in associazione mafiosa è stato sottoposto a carcerazione preventiva fino ad ammalarsi con la motivazione di pericolo di depistaggio delle indagini e successivamente è stato assolto dopo anni e anni di processo.
“Posso parlare del tema con cognizione di causa. Il sì ha una immediata ricaduta sul punto fondamentale della crisi del processo: la prova. Tu non mi puoi mettere in galera per un semplice sospetto. Lo puoi fare per i reati contro le persone, la cui portata è di assoluta gravità”, ha sottolineato. “Per tutti gli altri reati, ad esempio contro la pubblica amministrazione oppure il traffico di influenza, come fai a fare la galera su questo? Inoltre, voglio ricordare che solo in Italia c’è questo tipo di carcerazione preventiva che viene ipotizzata”.
Mannino: “Referendum Giustizia? Voto sì”. Il quesito sulla limitazione delle misure cautelari
Calogero Mannino, nel corso dell’intervista ad Adnkronos, ha parlato anche della poca visibilità che si sta dando al Referendum della Giustizia, che affinché sia valido necessita del quorum del 50% + 1. “La gente è rimasta totalmente insensibile ai referendum. Dobbiamo cominciare a prendere atto che larga parte della società italiana è lontana dalla politica”, ha sottolineato. E conclude: “Tutti questi quesiti pongono delle domande veritiere. Ha fatto un lavoro egregio Sabino Cassese, che li ha spiegati in tutti gli aspetti. Sarebbero dei referendum da votare perché poi il parlamento ci torni sopra, ma con coraggio e coerenza, perché ora bisognerà affrontare il problema”.