Il corpo della giovane donna ritrovata in mare a Cala Fighera (Cagliari) il 19 marzo appartiene alla 28enne Manola Mascia, come confermato nelle ultime ore dalle agenzie di stampa. Il cadavere è stato rinvenuto in un anfratto del promontorio della Sella del Diavolo e ora l’attività investigativa si concentra nella ricerca del fidanzato avvistato con lei poco prima della tragedia, Paolo Durzu.
33 anni, legato da tempo alla vittima, risulta scomparso e ad accendere un faro sulla sparizione è stato il ritrovamento di un borsello e di un portafogli, con all’interno i suoi documenti, proprio sulla scogliera dalla quale Manola Mascia sarebbe precipitata. Una prima ispezione del medico legale avrebbe escluso la presenza di segni di violenza e le lesioni sembrerebbero compatibili con una caduta dall’alto. Sono ore decisive per arrivare alla soluzione di un giallo apparso fin da subito denso di interrogativi.
Manola Mascia morta in mare, l’ipotesi di una caduta accidentale dalla scogliera ma è ancora giallo a Cala Fighera
Manola Mascia e Paolo Durzu si sarebbero allontanati insieme martedì scorso e la famiglia della 28enne, non vedendola tornare, avrebbe lanciato l’allarme. Poche ore dopo, il suo corpo è stato trovato nelle acque di Cala Fighera e oggi sono riprese le ricerche del fidanzato scomparso.
I Vigili del fuoco scandagliano l’area della Sella del Diavolo anche con l’uso di droni, unitamente alla Guardia Costiera presente con motovedette ed elicottero. Le condizioni meteo non sarebbero favorevoli e starebbero complicando le attività, ma al momento non è emersa alcuna novità di rilievo. L’ipotesi dominante è quella di una caduta accidentale, ma nessuna pista risulta finora esclusa.