Manolo Portanova, calciatore del Genoa, potrebbe essere chiamato a difendersi dalla grave accusa di violenza sessuale di gruppo, insieme ad altri tre giovani. I fatti sarebbero avvenuti il 30 maggio dello scorso anno. E’ il Corriere dello Sport a ricostruire una notte di brutale violenza alla luce di alcuni stralci processuali e delle rivelazioni de Il Secolo XIX. Ad accusare il giocatore ed i tre giovani – tra cui uno che all’epoca dei fatti era ancora minorenne – sarebbe una giovane studentessa senese di 22 anni. In attesa dell’udienza preliminare in programma per il prossimo 7 giugno, sarebbe intanto emerso il racconto shock della 22enne presunta vittima.



L’avvocato Gabriele Bordoni, legale di Portanova, con un comunicato ha ricordato che solo durante il processo saranno accertate le eventuali responsabilità ma i racconti della ragazza non sono passati inosservati. I presunti fatti si sarebbero svolti in un appartamento a Siena di proprietà di un amico del calciatore. La 22enne sarebbe giunta insieme ad un’amica che però si sarebbe appartata lasciandola sola con Portanova: “A un certo punto ho sentito la presenza di altre persone che ridevano in camera da letto. Mi sono alzata con la scusa di prendere una bottiglia d’acqua e ho acceso la luce: davanti a me c’erano tre uomini nudi”.



Manolo Portanova accusato di stupro di gruppo: il racconto shock della 22enne

Stando a quanto trapela dagli atti relativi al presunto stupro di gruppo da parte di Manolo Portanova, gli abusi sarebbero stati compiuti da due-tre persone per volta. Si parla di “violenze sessuali, percosse, sputi, insulti, accanimento animalesco sul suo corpo concepito come un oggetto”. In merito alle presunte violenze subite, così le descrive la 22enne: “Ho detto che non volevo, ma non si sono fermati. Ero esausta, chiedevo di andarmene, di chiamare la mia amica, mi veniva detto che era in bagno e non poteva intervenire, ma nessuno in realtà la cercava”. Solo dopo circa 30 minuti la giovane sarebbe stata lasciata libera e si sarebbe recata al pronto soccorso dove vengono accertati colpi ai fianchi, ai glutei e ferite profonde alle parti intime. la prognosi con cui viene dimessa sarà “superiore ai 40 giorni”.



Una perizia medico legale di parte avrebbe evidenziato “danni permanenti” sul piano psicologico che avrebbero portato la 22enne a sedute continue dallo psichiatra oltre a “stress acuto, ansia, oscillazione dell’umore e riduzione dell’appetito. Quanto accaduto in quella terribile sera vivrà con me per sempre. Giorno dopo giorno, passo dopo passo”, avrebbe aggiunto. A Il Secolo XIX il legale di Portanova ha anticipato che faranno ricorso al rito abbreviato: “Abbiamo svolto indagini dalle quali a nostro parere emerge che il rapporto è stato consensuale”, ha aggiunto. Diversa la versione della ragazza che tramite il suo legale fa sapere: “È stato un atto di violenza assurda e immotivata. C’era il consenso a un rapporto sessuale con il calciatore, non con gli altri. Ora voglio solo giustizia per quanto accaduto quella notte”. Una dichiarazione sarebbe giunta anche dal calciatore ed affidata al suo difensore: “Da mio padre e dal mondo dello sport ho ereditato valori sani e il rispetto per tutti, in particolare per le donne. Sono addolorato per i danni psicologici patiti dalla ragazza”.