Sei anni di carcere: questa la richiesta del pubblico ministero per Manolo Portanova. Il centrocampista del Genoa è alla sbarra a Siena insieme allo zio Alessio Langella e ad Alessandro Cappiello: i tre sono accusati di violenza sessuale di gruppo. Il quarto del gruppo, all’epoca minorenne, verrà giudicato dal Tribunale dei Minori di Firenze. L’episodio risale alla notte tra il 30 e il 31 maggio del 2021: l’ex Juventus e gli altri tre avrebbero abusato sessualmente di una studentessa nel corso di una festa privata in un’abitazione.
Il pubblico ministero Nicola Marini, procuratore capo facenti funzioni alla Procura di Siena, nel corso dell’udienza con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Siena, Ilaria Cornetti, ha chiesto sei anni dietro le sbarre per Manolo Portanova e per lo zio Alessio Langella, fratello della madre. Per il terzo uomo coinvolto, il 25enne Alessandro Cappiello, chiesto il rinvio a giudizio.
Manolo Portanova, pm chiede 6 anni
Come reso noto dall’Ansa, l’udienza è stata rinviata al prossimo 6 dicembre 2022: questo quanto deciso dal gup Ilaria Cornetti al termine dell’udienza odierna durata nove ore. I legali di Manolo Portanova e Alessio Langella hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti. Il centrocampista del Genoa – 10 presenze in questa stagione – era presente in aula e avrebbe rilasciato una dichiarazione spontanea per ribadire la sua innocenza. Bocche cucite, invece, all’uscita dal tribunale. Appuntamento tra due settimane per conoscere la sentenza dei giudici sul delicato caso di violenza sessuale.
“Manolo Portanova è assolutamente innocente”, ha recentemente dichiarato il suo legale a La Gazzetta dello Sport. Per quanto riguarda la scelta del rito abbreviato, i legali hanno deciso di accelerare l’iter dibbatimentale per evitare nuove sofferenze al classe 2002: “C’è un interesse mediatico comprensibilmente superiore alla vicenda, trattandosi di un giocatore di calcio. L’abbreviato offre invece tempi e modi più consoni. Ci sono ancora un paio di cose che devono essere chiarite, e quello che ancora manca lo andremo a introdurre nella prossima udienza”.