Domani sera il Governo, salvo clamorosi colpi di scena, festeggerà l’approvazione finale della Manovra 2020 dopo mesi di discussioni e liti interne alla maggioranza ma soprattutto dopo due sole letture in Parlamento: dopo il Senato la scorsa settimana, anche alla Camera come ampiamente previsto dalla “road map” blindata il Governo pone la questione di fiducia durante un’insolita seduta domenicale di Montecitorio. «Il governo pone la fiducia alla Camera sul maxiemendamento alla Manovra senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato», ha spiegato poco dopo pranzo in Aula il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà tra le urla e le proteste delle opposizioni. La votazione per appello nominale inizierà dunque domani, lunedì pomeriggio alle 15:30: dalle 14 prenderanno il via le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Al termine di esse, si passerà all’esame degli ordini del giorno, poi al via libera definitivo di Montecitorio che con ogni probabilità – data la larga maggioranza di cui gode il Governo Pd-M5s-LeU-Italia Viva – sancirà anche l’ok finale alla Finanziaria. I tempi stretti erano già stati contestati al Senato, quando si era subito reso praticamente certo l’utilizzo della Fiducia immediata per poi “correre” alla Camera e non far di fatto modificare il testo neanche con il mandato del relatore in Commissione.



MANOVRA 2020: IRA DELL’OPPOSIZIONE, “TESTO BLINDATO”

Lo spauracchio dell’esercizio provvisorio a fine anno ha spinto il Governo – che ha portato la Manovra in Parlamento molto tardi a dicembre inoltrato per la mancanza di accordi interni sulle tantissime misure inserite nel testo con relativi emendamenti (qui tutte le novità, ndr) – a ridurre i tempi a sole due letture in Parlamento, un quasi record che le opposizioni di certo non perdonano al Governo Conte-2. «Il testo blindato alla Camera è una vergogna» urlavano oggi pomeriggio dai banchi di Lega e Fratelli d’Italia, mentre Baldelli di Forza Italia interveniva così «siete sordi al Paese reale, la Manovra senza discussioni in Parlamento è un atto gravissimo». Rebecca Frassini (Lega), intervenuta subito dopo, ha spiegato «Un ramo del Parlamento ha subito una censura sulla legge fondamentale dell’anno: si tratta di un gravissimo vulnus per la democrazia». In merito alle accuse mosse contro la Presidenza della Camera per le tempistiche strette della discussione della Manovra, Roberto Fico sottolinea di aver più volte contestato al Governo la decisione di aver costretto la Camera di fatto a non discutere la Finanziaria «Anche io non sono contento dei tempi, non potrei esserlo né da presidente della Camera, né da deputato. Ho usato tutti gli strumenti possibili, non possiamo andare oltre perché c’è il rischio dell’esercizio provvisorio e la necessità di mandare la legge al Capo dello Stato per firmarla. Io non ho violato in alcun modo il regolamento». Chi invece esulta per il traguardo della Manovra è il Ministro dell’Economia Gualtieri che, al netto delle critiche piovute ancora oggi dall’alleato-rivale di Governo Matteo Renzi (che contestava le ultime mosse su Milleproroghe e la stessa Legge di Bilancio 2020), sottolinea «Abbiamo portato a termine un ‘piccolo miracolo’, non è stato facile perchè questo governo è nato qualche mese fa».

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