Lettera Ue per la manovra 2020, ma nessuna crisi con Roma: Pierre Moscovici getta acqua sul fuoco rispetto alle indiscrezioni delle ultime ore. Il commissario agli Affari Economici ha spiegato che con la lettera «non chiediamo cambiamento degli obiettivi di bilancio, è una lettera diversa da quella dell’ultima volta», chiudendo a possibili tensioni: «Nessuno scontro con il Governo». La comunicazione di Bruxelles non è passata inosservata alle forze d’opposizione, giudizio tranchant quello di Giorgia Meloni: «Questa manovra fa schifo anche all’Unione Europea, che ha voluto questo Governo. Sulla Legge di bilancio c’è tantissima confusione: cambia tutto ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. I galli che cantano in questo pollaio sono molti e sono molto attenti a se stessi. Ora vedremo cosa accadrà nel corso delle prossime settimane». La leader di Fratelli d’Italia ha aggiunto ai microfoni di Vista: «Noi porteremo le nostre proposte in aula e lo faremo per dare una mano all’economia reale, contro gente che sta lì a cercare il misurino tra proposte diametralmente opposte». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MANOVRA 2020, ENRICO ROSSI VS DI MAIO
Esulta il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, dopo che ha trovato l’accordo con il premier Conte in merito al carcere per i grandi evasori, inserendolo nella Manovra 2020. Una decisione che ha fatto sorridere il presidente della regione toscana, Enrico Rossi (esponente del Partito Democratico), che attraverso la propria pagina Facebook ha commentato così: “A mossa di Giggino “Un furbetto a difendere i furbetti. Di Maio ottiene di far slittare di 6 mesi la riduzione del contante e la multa per chi non ha il pos, il dispositivo elettronico per pagare con la carta di credito. Giusto invece ridurre o eliminare le commissioni bancarie, ma poteva essere fatto subito. Di Maio si appende sul petto qualche medaglietta verso il popolo dei furbetti dell’evasione”. Sulle nuove misure si è espresso anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che invece ha specificato: “grazie a Italia Viva si è bloccato l’aumento dell’Iva per 23 miliardi deciso dal Governo precedente. Un grandissimo risultato. In Parlamento si potrà migliorare ancora, specie per i microbalzelli rimasti, dallo zucchero alla casa”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANOVRA 2020, ARRIVA LA LETTERE DI RICHIAMO DELL’UE
La manovra 2020 che l’esecutivo giallorosso sta di fatto ultimando, subisce un primo stop da parte dell’Unione Europea. A pochi giorni dalla presentazione della nota di aggiornamento del Def, da Bruxelles è arrivato il primo richiamo. A sottolinearlo sono i colleghi dell’agenzia Ansa, che hanno pubblicato negli ultimi minuti quanto specificato dai vertici dell’Ue: “Il piano italiano – si legge – non rispetta il target di riduzione del debito per il 2020. La bozza – prosegue la lettera – prevede un peggioramento del deficit strutturale di 0,1% del Pil che manca il raccomandato aggiustamento strutturale di 0,6%, e un aumento della spesa dell’1,9%, che eccede la riduzione raccomandata di almeno lo 0,1%. Elementi – concludono da Bruxelles – che appaiono non in linea con le raccomandazioni, puntando ad un rischio di deviazione significativa dallo sforzo raccomandato”. L’Ue fa sapere che entro domani mercoledì 23 ottobre, la Commissione Europea attende ulteriori chiarimenti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANOVRA 2020, TREGUA FRA CONTE E DI MAIO
Tregua sulla manovra fra il premier Conte e il ministro degli esteri, nonché leader dei cinque stelle, Luigi Di Maio. Dopo circa due ore e mezza di vertice andato in scena ieri sera a Palazzo Chigi, è stata trovata la quadra, alla luce delle numerose polemiche degli ultimi sette giorni. Prima di tutto, viene rinviato al prossimo mese di luglio l’abbassamento del tetto al contante, nonché le multe per chi non consente di pagare con il pos, in attesa che venga trovato un accordo per il calo dei costi delle commissioni delle carte di credito. Approvato inoltre, il carcere per i grandi evasori nonché la confisca dei beni, così come già si applica per i mafiosi, uno dei motivi della querelle dell’ultima settimana. Nel dettaglio, sono previsti dai 4 agli 8 anni di detenzione per chi evade sopra i 100mila euro, anche se la nuova misura restrittiva entrerà in vigore solo dopo la conversione in legge da parte del parlamento. “Finalmente tocchiamo gli intoccabili!”, ha festeggiato Di Maio a riguardo, con il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, che ammette di non temere modifiche. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANOVRA 2020, CONTE E DI MAIO CERCANO ACCORDO
In attesa che dopo le ore 21 scatti definitivamente il CdM, il Governo Conte-2 ha in corso una riunione di maggioranza con i capi delegazione di tutti i partiti aderenti all’esecutivo: nonostante la piena riservatezza dei suoi contenuti, secondo Repubblica, vi sarebbe stato il via libera del Premier Conte a due delle tre “proposte-richieste” fatte da Luigi Di Maio nel pre-vertice di questo pomeriggio. Ok al taglio delle commissioni dei pos e carcere per grandi evasori, mentre la discussione sarebbe ancora serrata in merito alle Partite Iva e al regime forfettario; secondo l’Adnkronos, ancor più nel dettaglio, «sarebbe infatti stata trovata un’intesa sui Pos, o meglio sulla necessità di sforbiciare le commissioni bancarie prima di introdurre l’obbligo per i commercianti di dotarsene, e sull’inasprimento delle pene per il carcere ai grandi evasori, tema che ha visto Conte sempre d’accordo». Dopo le bilaterali ora il vertice vero e proprio che anticipa il CdM dove verranno solo presentati i risultati degli incontri precedenti e si voteranno, presumibilmente, in maniera molto rapida. Il punto è capire quanto Pd, M5s, Renzi e LeU litigheranno-discuteranno sui contenuti della prossima Manovra di Bilancio: dalla Quota 100 alle Partite Iva, al momento non vi è per nulla la certezza che la partita “finirà” questa sera e il rischio slittamento o approvazioni in stile “salvo intese” potrebbe essere dietro l’angolo se Conte e Gualtieri non riusciranno nella piena mediazione tra tutte le parti.
SLITTA IL CDM, SALVINI “SIETE SQUALLIDI”
Clima rovente al Governo, nuovo rinvio per il Consiglio dei ministri: il Cdm è stato convocato alle ore 21.00, la riunione slitta dunque di due ore rispetto all’orario precedentemente previsto. Come vi abbiamo raccontato, manca l’intesa totale tra le forze di maggioranza a proposito della manovra: il premier Conte ha incontrato i vari partiti per raggiungere una sintesi, ma la situazione è più complicata del previsto. Simona Malpezzi, sottosegretaria per i Rapporti con il Parlamento in quota Pd, ha sottolineato che «il testo approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri è di tutti. Non si può tornare indietro sulla manovra». Opposizione sul piede di guerra, il giudizio di Matteo Salvini è decisamente tranchant: «Sono al Governo da un mese e si stanno scannando su tasse, pensioni e poltrone. E’ squallido: fossimo in un Paese normale, ci sarebbero manifestazioni ben più grandi di quella enorme che abbiamo fatto noi. La Lega si sta preparando a limitare i danni: proporremo una contro-manovra economica che non prevede tutte le tasse che stanno prevedendo loro». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GOVERNO, CDM AD ALTA TENSIONE: CONTE INCONTRA PARTITI
In merito alla lettera Ue che chiede al Governo italiano informazioni e maggiori dettagli circa l’impianto della Manovra di Bilancio e la spesa in deficit per la nostra economia, Palazzo Chigi – fa sapere una fonte all’Ansa – risponderà entro mercoledì «tramite un dialogo che sta avvenendo in totale trasparenza». Sempre secondo fonti dell’esecutivo, l’Ue non dovrebbe comunque mettere in discussione l’impianto generale e i saldi nel pacchetto della Finanziaria, «ma potrebbero essere richiesti chiarimenti e approfondimenti su alcune voci», probabile una voce in particolare sulla Quota 100 che già la scorsa Commissione Ue aveva contestato all’allora Governo Lega-M5s. Nel frattempo non sono emersi i contenuti del vertice avvenuto tra Di Maio e Conte dopo pranzo, il che non aiuta a smorzare l’alta tensione ancora in corso tra M5s e capo del Governo; nel frattempo, il Premier Conte sta tenendo incontri bilaterali con gli altri partiti (delegazioni Pd, Italia Viva e LeU) per dirimere tutti i punti da chiarire poi nel maxi vertice delle ore 19. A seguire verrà convocato il CdM con i decreti che trovate qui sotto oltre al possibile, non scontato, via libera sull’impianto della Manovra 2020. «Il Consiglio dei ministri di oggi – spiega il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano – deve deliberare in via definitiva la manovra, cosa che abbiamo già fatto, ma ci sono alcun dettagli tecnici da definire. Nessuno però deve mettere in discussione il lavoro fatto e, soprattutto, gli accordi che abbiamo sottoscritto quando abbiamo dato vita al governo».
CAOS GOVERNO, PRE-VERTICE CONTE-DI MAIO
È in corso un pre-vertice tra il Premier Conte e il leader M5s Luigi Di Maio a Palazzo Chigi per mettere sul tavolo tutte le frizioni emerse anche in questa mattinata convulsa in Parlamento: tra le 18 e le 19 è previsto il CdM, anche se per il momento di convocazioni ufficiali non ve ne sono, ma i Ministri sono stati pre-allertati in quegli orari indicati oggi dalle anticipazioni dell’Agenzia Ansa. Il nodo è proprio l’ordine del giorno: dopo lo scontro sulla Manovra e le distanze forti tra tutti i partiti di maggioranza, l’impressione è che non vi saranno solo decreto terremoto e pacchetto carcere-grandi evasori nelle discussioni in programma a Palazzo Chigi: il pre-vertice tra Conte e Di Maio servirà proprio a dirimere i contenuti di un CdM che potrebbe anche diventare una sorta di “tagliando” sullo stato della Manovra 2020 a sola una settimana dall’approvazione del Dpb. Nel frattempo però da Bruxelles non arrivano buone notizie sulla Finanziaria: secondo fonti Ue infatti, la Commissione Europea invierà oggi al Governo italiano una lettera per chiedere informazioni supplementari sulla bozza di legge di Bilancio presentata la scorsa settimana. Come l’Italia anche la Spagna e altri Paesi riceveranno la medesima missiva. Come rilancia anche l’Ansa, prima del CdM sul Decreto Sisma e pacchetto evasori dovrebbe anche tenersi una riunione ristretta (con i capi delegazione di Pd, M5s, Iv e Leu) sulle modifiche che Di Maio chiede al Premier Conte, ovvero Flat tax intatta, niente obbligo pos e carcere per i grandi evasori.
TUTTE LE DISTANZE NEL GOVERNO: POS, EVASIONE E P.IVA
Il Governo litiga e anche parecchio sulla Manovra Economica 2020: dopo il via libera al Documento programmatico di bilancio in Ue, il Cdm ha approvato la scorsa settimana anche la Finanziaria “salvo intese”, facendo invece slittare il Decreto Fiscale e soprattutto non arrivando a dirimere tutti gli scontri interni che Pd, M5s, Renzi mettono sul piatto di un Palazzo Chigi sempre più mediatore “in fibrillazione” verso le decisive discussioni in Parlamento della Legge di Bilancio (dove il voto di fiducia sarà, vedrete, ancora una volta cruciale). Dopo gli scontri degli scorsi giorni su Iva e tetto contante, ieri è stata la volta dello scambio “al veleno” tra Matteo Renzi, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sulle Partite Iva e il regime forfettario abolito nella bozza della nuova Manovra. Non solo, sul pacchetto per il carcere ai grandi evasori – presentato oggi in CdM dal Ministro Bonafede – non viene considerato un provvedimento vitale per Italia Viva. Provando a fare una sintesi dell’intricatissima matassa, da un lato i renziani chiedono di eliminare Quota 100 e dare più soldi alle famiglie con una «patente fiscale a punti» che possa alleggerire la pressione dei controlli sui contribuenti. Dall’altro si trovano i M5s con Di Maio che chiede invece la rimanenza della Flat Tax con regime forfettario per le partite Iva e meno rigidità sul tetto al contante che invece vede in Pd e Conte degli acerrimi “nemici” interni alla maggioranza.
MANOVRA 2020, VERTICE GOVERNO PER FRENARE LE LITI
“Il Governo litiga” si diceva e così sarà anche oggi nel imminente CdM dove in teoria saranno “carcere grandi evasori” e “decreto terremoto” gli unici due ordini del giorno (non ancora confermati, tra l’altro): Conte e Gualtieri vogliono mantenere la lotta all’evasione fiscale e i pacchetti “cashback” – oltre a plastic tax e suga tax – come principali saldi della Manovra 2020, ma devono fare i conti con M5s, parte del Pd e Italia Viva del tutto in subbuglio. Già stamattina Renzi ha rilanciato dopo le ultime schermaglie interne al Governo «Il punto imprescindibile è che non aumentino le tasse: abbiamo bloccato i 23 miliardi di Iva e oggi sono rimasti 200 milioni di sugar tax, e io non sono d’accordo neanche su questa. L’Italia non è la Leopolda, di gente a cui sto antipatico ne troviamo in quantità industriale. Ma la domanda è: abbiamo ragione o abbiamo torto a dire che l’Italia deve stare in Europa?». Di contro, Di Maio pungola il Premier Conte su un altro fronte, «Non ha senso tornare indietro sul regime forfettario approvato lo scorso anno. Vogliamo semplificare la vita ai piccoli, accompagnandoli verso forme di pagamento tracciabili e tagliando le commissioni bancarie». Altro rebus non da poco riguarda l’obbligo del pos – pena sanzione – per i commercianti: non piace al M5s e per Renzi non rappresenta una priorità. Ancora una volta, Mef, Pd e Conte restano nel mezzo e devono fare in fretta per trovare un accordo che soddisfi tutti gli attori in gioco. Per il grillino Spadafora «il Governo è nato per mantenere le promesse», mentre per il dem Franceschini «va discussa la Manovra ma senza risse».