«Il disegno di legge di Bilancio è stato approvato formalmente dal Consiglio dei Ministri nella riunione di giovedì 28 ottobre. Per questo motivo non si rende necessario alcun nuovo passaggio o esame in Cdm»: Palazzo Chigi smentisce così le voci nate all’interno dello stesso Governo solo qualche ora prima e fatte filtrate durante la riunione di maggioranza presieduta dal Premier Draghi con i Ministri Orlando, Patuanelli, Brunetta e tecnici del MEF.
Non ci sarà un passaggio in più dunque in CdM, mentre il testo della Manovra dovrebbe comunque arrivare in Senato entro la fine della settimana con alcune modifiche approntate negli ultimi giorni (e che trovate nel focus qui sotto). Se non un passaggio vero e proprio in Consiglio dei Ministri, resta in pista la possibile nuova Cabina di regia per indirizzare gli ultimi dettagli tecnici in vista dell’approdo in Parlamento della Finanziaria 2022, già in ritardo sulla tabella di marcia nella fittissima agenda da qui a fine anno.
MANOVRA 2022, CME CAMBIA IL TESTO
Secondo quanto trapelato da fonti di Governo all’ANSA domani 10 novembre la Manovra di Bilancio 2022 dovrebbe tornare in Consiglio dei Ministri per un nuovo esame dopo le ultime, ingenti, modifiche al testo base licenziato due settimane sempre in CdM.
Il testo definitivo a quel punto dovrebbe arrivare solo venerdì alle Camere (si parte con la sessione di bilancio al Senato), solo dopo che sarà arrivata la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato. Stando alle diverse fonti emerse dopo la riunione di maggioranza di questa mattina a Palazzo Chigi, sul Reddito di Cittadinanza, la riforma pensioni e i vari bonus vi saranno alcune modifiche che necessitano di un nuovo passaggio in Consiglio dei Ministri prima dell’approdo alle Camere e prima del dialogo con le parti sociali. «Il Governo Draghi è nato per combattere pandemia e tagliare le tasse. E sulle tasse noi vogliamo partire dagli ultimi», ha spiegato stamane dopo l’incontro sulla Manovra il leader della Lega Matteo Salvini, «Noi abbiamo le idee chiare come Lega su cosa ottenere dalla manovra: aumento pensioni di invalidità e della flat tax fino a 100mila euro». Le proposte che il Carroccio domani porterà in CdM riguardano anche il taglio delle tasse su bollette di luce e gas e l’aumento bonus «per genitori separati e divorziati che dopo il Covid non riescono a pagare assegno di mantenimento a figli o ex coniugi».
LE MODIFICHE ALLA MANOVRA: ECCO QUALI
Visto che per la ristrettezza dei tempi, la vera discussione sulla Manovra si avrà solo in Senato, è intenzione del Governo di inserire alcune delle modiche non tramite i consueti emendamenti ma direttamente in CdM modificando il testo base della Finanziaria 2022. Ecco di seguito le principali modifiche/proposte emerse finora:
– Reddito di Cittadinanza: «Il decalage del Reddito di cittadinanza scatterà dopo il rifiuto di una offerta di lavoro congrua», riportano le fonti di Governo all’ANSA. La conferma arriva dal Ministro M5s delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli «Tutto il resto delle disposizioni già presentate nella richiesta contenuta nella legge di Bilancio come uscito dal Cdm, rimangono inalterate. Ma per noi era fondamentale che il decalage partisse dopo il primo rifiuto e non in modo automatico». Sono state poi presentate stamane le 10 proposte della Commissione Saraceno-Orlando per migliorare il Reddito: dall’estensione per gli stranieri ai maggiori “vantaggi” per le famiglie più numerose
– Riforma pensioni: rivisti requisiti di età per l’anticipo pensionistico con Opzione donna (58 anni per dipendenti, 59 per autonome, invece dei 60 previsti nella prima bozza della Manovra) e allargamento della platea di gravosi, in tutto saranno 23 rispetto alla precedente disposizione di legge. Quota 102 verrebbe confermata (64 anni e 38 di contributi) ma solo per il 2022.
– Bonus: per il Superbonus 110%, «indispensabile che il Governo inserisca nel testo le modifiche necessarie a prorogarlo» fanno sapere i deputati del MoVimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro, Luca Sut e Patrizia Terzoni. La Manovra, conclude il M5s, «deve contenere la proroga anche per questa tipologia di edifici, rimuovendo sia il tetto dei 25.000 euro ISEE sia la data del 30 settembre 2021 come termine per presentare le comunicazioni agli uffici comunali. Il presidente Draghi e il ministro Franco prendano atto della richiesta che giunge da tutte le forze politiche e inseriscano in manovra le proposte di modifica messe a punto dal Movimento 5 Stelle. Abbiamo messo sul tavolo un’opzione alternativa che non crea ostacoli neanche sul fronte delle coperture, per cui non c’è ragione di attendere oltre. Non possiamo lasciare centinaia di migliaia di famiglie, tecnici e imprese nel limbo. Il Parlamento farà la propria parte ma è importante che il Governo metta subito un punto fermo». Verrà poi inserito un decreto contro le truffe, con la Lega che chiede l’abolizione del tetto all’Isee introdotto per limitare la proroga del Superbonus a villette e abitazioni unifamiliari in genere.