SENATO APPROVA LA MANOVRA DI BILANCIO CON 107 SÌ

A pochi minuti dall’inizio della conferenza stampa di fine anno della Premier Giorgia Meloni, il suo Governo ottiene la fiducia al Senato per il via libera definitivo della Manovra di Bilancio 2023: dopo le ore convulse degli scorsi giorni, Palazzo Madama approva il testo “blindato” della Finanziaria giunto dalla Camera. Sono in tutto 109 i Sì alla questione di fiducia posta dal Governo sulla Manovra 2023: 76 invece i contrari, 1 solo astenuto (la senatrice a vita Elena Catttaneo).



Pochi minuti dopo arriva anche il voto definitivo che vede dunque la Manovra economica per il prossimo anno viene approvata da entrambi i rami del Parlamento con due giorni di anticipo rispetto alla scadenza imposta dall’Europa. Per il voto finale sulla Finanziaria le votazioni hanno visto 107 Sì, 69 contrari e 1 solo astenuto, sempre la senatrice Cattaneo (alla seconda chiama è risultato assente il senatore a vita Mario Monti).



VOTO FINALE ALLA MANOVRA 2023: DIRETTA VIDEO STREAMING DAL SENATO

È cominciata alle ore 9 questa mattina al Senato la discussione finale per la Manovra di Bilancio 2023, pronta ad essere approvata con voto di fiducia richiesto dal Governo Meloni verso le ore 12-13. Al via subito con le dichiarazioni di voto dei singoli partiti in merito alla questione di fiducia posta ieri sera, dopo una due giorni di sedute-fiume a Palazzo Madama, dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: a seguire in mattinata, il voto finale al provvedimento da 35 miliardi di euro arrivato con testo “blindato” dalla Camera (approvata prima di Natale) per evitare l’incombere dell’esercizio provvisorio di bilancio dal 1 gennaio 2023.



Ieri sera il governo Meloni ha posto la fiducia in Aula al Senato sull’articolo 1 della Manovra 2023: nei voti sugli articoli dal 2 in poi, ovvero quelli contenenti le tabelle, i voti a favore sono oscillati da 101 a 103 (con un solo 100) mentre i contrari tra 67 e 70, gli astenuti da 1 a 3. «Domattina (oggi, ndr) in Senato entro le 12 ci sarà il voto finale della manovra e lo faremo in tempi record, perché questo governo si è insediato da due mesi e la manovra è iniziata trenta giorni fa e quindi in trenta giorni abbiamo fatto quello che di solito si fa in due o tre mesi. E’ stata una guerra contro il tempo», ha detto Ciriani ospite di “Oggi è un altro giorno” su Rai1. Il voto finale sulla Manovra 2023 arriverà dunque il 29 dicembre, un giorno in anticipo rispetto agli ultimi anni di governi Conte e Draghi: «Essere riusciti a fare la manovra in un contesto nazionale e internazionale così difficile è un successo della presidente Meloni. I mercati sono tranquilli, lo spread è tranquillo, la Commissione europea ha dato il suo via libera. Quindi credo che onestamente è andata molto bene e che vada dato merito della presidente Meloni», conclude il Ministro in quota FdI.

LE MISURE DELLA MANOVRA DI BILANCIO 2023: DAL RDC AL CUNEO FISCALE

Dopo avere occupato per ore la Commissione Bilancio al Senato per ottenere almeno un giorno in più di dibattito in Aula sulla Manovra di Bilancio 2023, le opposizioni hanno fatto appello al Presidente del Senato Ignazio La Russa ottenendo il via libera per posporre il voto di fiducia da ieri ad oggi. «La legge prevede che la manovra sia presentata alle Camere il 20 settembre. Abbiamo votato per le elezioni il 25: va da sé che abbiamo fatto un miracolo. Ringrazio il governo, gli uffici della Ragioneria e del Mef per l’ottimo lavoro e per il miracolo fatto. Come mai Pd e M5s quando erano al governo due anni fa non hanno rispettato il termine e hanno fatto un solo passaggio?», commenta il senatore della Lega Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze. La capogruppo del Terzo Polo Raffaella Paita contesta la cancellazione della 18app e l’emendamento in favore delle squadre di calcio di serie A presenti nel testo finale della Manovra 2023 giunto dalla Camera. Per la capogruppo del Pd Simona Malpezzi invece questa finanziaria non funziona per «i tagli alla scuola e alla sanità a fronte invece di un miliardo di condoni».

Restano invece tutte le misure principali (confermati i “tagli” eccellenti come le misure sul Pos) che hanno accompagnato l’intero iter di questa Manovra fin dalla sua approvazione in CdM nella scorse settimane: «Ci sono misure importanti contro il caro energia, c’è il taglio del cuneo fiscale, l’estensione della flat tax e interventi per pensionati e giovani», come ha detto la capogruppo di Forza Italia Licia Ronzulli. In merito al Reddito di Cittadinanza, che verrà abolito dal 2024 per lasciar spazio ad una nuova riforma da approntare nei prossimi mesi, il sottosegretario al MEF Federico Freni ha spiegato oggi a “Repubblica” come «l’offerta congrua per il Reddito di cittadinanza resta. Quella sul Reddito deve essere una riflessione complessiva: non si può ignorare l’effetto distorsivo che ha avuto sul mercato del lavoro, ma questo non significa che sia necessaria una caccia alle streghe. Il miglior equilibrio sarà quello che, evitando inutili e pericolose discriminazioni sociali, consentirà di minimizzare gli effetti negativi». Nel 2023, prevede la Manovra di Bilancio, sarà versato ai percettori abili al lavoro per 7 mesi anziché per 8 con l’ulteriore stretta che comporta un aumento dei risparmi da 743 milioni di euro a 958 milioni di euro. Esordisce invece il reddito alimentareai soggetti in condizioni di povertà assoluta, pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili», conclude ancora Freni (Lega). Il cuneo fiscale è ridotto di due punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro, mentre è del 3% per redditi fino a 25mila: fronte Flat Tax, il Governo Meloni approverà nel voto di fiducia finale oggi in mattinata la soglia di ricavi e compensi che sale da 65mila a 85mila euro con imposta forfettaria al 15%. Per gli autonomi che non aderiscono al regime forfettario, si applica invece la tassa piatta del 15% sugli aumenti di reddito calcolati rispetto ai 3 anni precedenti.