VERTICE DI MAGGIORANZA SULLA MANOVRA CON MELONI E GIORGETTI

È stato convocato per questo pomeriggio alle ore 18.30 il vertice di maggioranza del Governo Meloni per iniziare a discutere i temi cardine della Manovra di Bilancio 2023-2024: in attesa della pubblicazione della Nadef, il Premier Giorgia Meloni incontra i capidelegazione dei partiti del Centrodestra assieme al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Verranno fissati i primi “paletti”, a cominciare dalla necessità di stringere i cordoni della borsa per la mancanza di un maxi tesoretto da potere spendere: «Un antico proverbio filippino dice che se la coperta è corta, devi imparare a rannicchiarti…», così un esponente importante del Governo spiega all’Adnkronos il senso di una Finanziaria che non potrà essere di “spesa esponenziale”.



Del resto i temi “caldi” sono troppi per poter pensare ad una Manovra troppo espansiva: bollette, cuneo fiscale, tasse, sanità, pensioni, debiti del Superbonus, caro-benzina e in generale il peso di un’inflazione che non fa dormire sonni sereni alla Ragioneria dello Stato. Per Meloni e Giorgetti, come hanno già sottolineato durante il primo CdM dopo le ferie, la prossima legge di bilancio «dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese». Tradotto in parole povere: niente “bandierine”, si punta sul programma e sulle emergenze imposte dai temi macro-economici.



MANOVRA, TUTTE LE ANTICIPAZIONI E IL NODO RISORSE

Come ribadito più volte dal Ministero dell’Economia e dalla stessa Giorgia Meloni, lo sforzo principale in questa Manovra 2024 sarà rappresentanti dalla conferma del taglio al cuneo fiscalemisure fiscali per aiutare le famiglie: «Misure che hanno tracciato una direzione. Direzione che ora dobbiamo consolidare e rafforzare», ha ripetuto la leader FdI nell’ultimo Consiglio dei Ministri. Il vertice di maggioranza di questa sera discuterà anche delle strategie per cercare di limitare al minimo i danni dei debiti creati dal Superbonus 110%, «la truffa contro lo Stato» come l’ha bollata la Premier, «mi provoca il mal di pancia» il commento secco del Ministro Giorgetti.



Sostegni in arrivo per il caro-bollette, compatibilmente con le risorse che si avranno a disposizione per una spesa che difficilmente potrà superare i 30 miliardi di euro (già in dubbio questa cifra dagli esperti vicini al MEF). Per le bollette si pensa ad un nuovo bonus destinato a tutte le famiglie senza limiti di reddito: sul car-benzina, il Governo valuta un bonus carburanti per i redditi più bassi, mentre per il Superbonus l’idea è quella spiegata dal sottosegretario all’Economia Federico Freni, ovvero riaprire cessioni e sconto in fattura ma solo per i redditi più bassi. «Se il credito del Superbonus fosse cedibile solo da chi ha redditi bassi il problema sarebbe risolto, solo che poi abbiamo dei vincoli anche costituzionali», osserva però lo stesso viceministro della Lega. Poche risorse per le pensioni vedranno la conferma di Quota 103 per l’intero anno 2024, con la possibilità di puntare sulla riforma della Quota 41 con l’obiettivo della Legislatura.

TUTTE LE TAPPE DEL GOVERNO MELONI VERSO LA MANOVRA DI BILANCIO

Al netto dei tanti temi all’ordine del giorno nel vertice di maggioranza del Governo Meloni convocato per questa sera, il lungo e irto percorso verso l’approvazione della Manovra 2024 è già scattato: la prossima tappa cruciale il 27 settembre con la presentazione in Parlamento della Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Nel Def si aprile si prevedeva che nel 2023 si sarebbe avuta una crescita del Pil  dello 0,9% rispetto al 2022: resta da capire se i vari mutamenti macro-economici abbiano modificato questa cifra da discutere poi in Europa.

Approvata la Nadef da entrambe le Camere, il Governo dovrà spedire il Documento programmatico di Bilancio (Dpb) alla Commissione Europea entro il 15 ottobre: da qui scatta un mese di tempo in cui Bruxelles valuterà i conti con i quali si pensa di stanziare i fondi per la Manovra di Bilancio. Concluso questo periodo scatta la fase più intesa della vera e propria “sessione di bilancio”: dal 20 ottobre ogni giorno è buono per la presentazione al Parlamento della Manovra, con discussioni ed emendamenti che verranno prodotti a partire dal Senato e dopo alla Camera. Si parte con il disegno di legge in Commissione Bilancio e poi il testo vero e proprio in Aula: il via libera di Camera e Senato deve avvenire entro e non oltre il 31 dicembre per non far scattare il temutissimo “esercizio di bilancio” con l’Ue che controllerebbe a quel punto direttamente i conti dello Stato.